Ai lettori del nostro blog, rivolgo un appello alla memoria dei nostri ricordi, al riguardo dei proverbi, superstizioni e modi di dire tramandate dai nostri Avi, sul tema delle donne durante la gravidanza, in particolare delle regioni Veneto, Friuli, Trentino.
La richiesta mi viene da una giovane mamma Piemontese (mia perente) che assieme ad una amica lancia questa domanda?
” Raccogliamo filastrocche, racconti, favole che narrano di gravidanza
e maternità, da tutta Italia e da tutto il mondo. Chissà se nella vostra
associazione hai modo di far girare questa domanda:
” Nei riguardi delle donne incinta circolano molte superstizioni, dicerie,
racconti o favole, ti sarà capitato di ascoltarle in modo diretto o tramite
amici, conoscenti, parenti. Puoi scrivercele?”
Chi è in grado di scrivere qualche cosa in proposito lo può fare pubblicandolo sui commenti a questo articolo o direttamente al mio indirizzo E-Mail [email protected]
Sarebbe interessante soddisfare la collaborazione intergenerazionale, con questa opportunità, lanciata da una giovane mamma che chiede la collaborazione della nostra “Terza Età Protagonista”
Grazie a chi vuole aderire alla richiesta
– Chi vuol contento il cuore ami il suo creatore.
– Cuor contento non sente stento.
– L’allegria è di ogni male il rimedio universale.
– L’allegria fa vivere, la passione morire.
– Tutte le volte che si ride si toglie un chiodo alla bara.
– Una buona risata si trasforma tutta in buon sangue.
Avarizia
– Del vizi è regina l’avarizia.
– Dopo uno scarso e un avaro viene un prodigo .
– Fare il portoghese.
– Gli avari e i falliti facilmente stanno uniti.
– L’avarizia è la scuola di ogni vizio.
– L’avaro accumula con sudore ciò che dovrá lasciare con dolore.
– L’avaro è come il porco che è buono dopo morto.
Bellezza
– Bellezza è come un fiore, presto nasce e presto muore.
– Beltà e follia van spesso in compagnia.
– Bontà supera beltà.
– Chi ha i buchi nelle gote si sposa senza dote.
– Essere come le tre Grazie.
– Essere un Adone.
– La bellezza dura fino alle porte, la bontà fìno alla morte.
– La bellezza è il fiore, […]
Educazione
– Anche i fanciulli ben nati vogliono essere educati.
– Chi educa governa.
– Chi parla sempre di galateo, non Io ha mai letto.
– Co le bune maniere se möf le montagne.
– Da quattro cose l’uomo si fa capire: dal parlare, mangiare, bere e vestire.
– É meglio educare i bambini con le parole che con la verga.
Genitori
– Ama i genitori se sono buoni; soffri e taci se sono cattivi.
– Chi disprezza i genitori non ha timor di Dio.
– Chi non vuol ubbidire ai genitori, ubbidirá al carceriere.
– Dar retta ai genitori è lode ai figli.
– Dio, genitori e maestri non si posson mai ricompensare.
– I genitori negligenti non allevano buoni figlioli.
Ignoranza
– Chi non sa leggere la sua scrittura è un asino per natura.
– Ci sono tre specie di ignoranza: sapere niente, sapere male, sapere quello che non vale.
– Di tutte le malattie, l’ignoranza è la piú pericolosa.
– É I’ ignoranza e sono i pregiudizi, difesa e scudo ai piú nefasti vini.
– É ignorante chi sempre […]
Buona iniziativa. Concedici un po’ di tempo per raccogliere il materiale e sarai accontentato.
Nel frattempo un bravo a Donato che , anche se un po’ carente sull’argomento maternità e gravidanza… , è sempre pronto a dare immediato riscontro ad ogni articolo lanciato nel nostro blog.
Caro Danilo go trovà cualche proverbio, più che altro soe done, però spero chel ghe piasa lo stesso: – L’amore sensa barufa, fa ea mufa. (L’amore senza litigi, fa la muffa)
– Amor no fa bogere ea pignata. (L’amore non fa bollire la pentola)
– Putea tropo in strada, perde ea strada. (Ragazza sempre in strada perde la strada)
– Ea dona va sogeta a cuatro malatie al’ano e ognuna dura tre mesi. (La donna va soggetta a quattro malattie all’anno e ognuna dura tre mesi)
– Par la dona in convulsion, ghe voe el baston. (per la donna isterica occorre il bastone)
– L’amor fa passare el tenpo, e el tenpo fa passar l’amor. (L’amore fa passare il tempo. e il tempo fa passare l’amore)
– Na casa sensa dona xe ‘na lanterna sensa lume. ( Una casa senza donna è una lampada senza lume)
Proverbio: Ogni gravidansa ga la so usansa: Pansa impontia, una bela fia; pansa a pomelo, in bel putelo.
Par quanto la gravidansa bona la sia, i xe sempre nove mesi de malatia. Tre mesi in sangue, tre mesi in ossi, tre mesi in carne. (Giusto el tempo pa la formasiòn del nascituro).
Alcune credenze popolari:
“Pancia a punta non va in guerra”
Si dice che se nel corso della gravidanza si allargano i fianchi si è in attesa di un maschio, se invece la pancia è a “punta” si è in attesa di una femmina. Nell’anticihità quindi il detto “pancia a punta non va in guerra ” in quanto nascendo una femmina non sarebbe stata arruolata nell’esercito.
”Se ti fa male la gamba sinistra aspetti una bambina”
Spesso la gravidanza è accompagnata dall’ infiammazione del nervo sciatico, che sembra essere più frequente se si è in attesa di una femminuccia
“Se mangi latte avrai una bambina, se mangi carne un maschietto”
Anticamente si diceva che se la mamma preferiva il latte durante la gravidanza, sarebbe nata una bambina. Se invece si abbuffava di carne sarebbe stato un maschio.
“Sette mesi, sette facce”
Si diceva che nel corso dei primi sette mesi il neonato cambia “viso” sette volte e di conseguenza assomiglia a volte alla mamma a volte al papà.
”Bello in fascia, brutto in piazza”
Chi nasce brutto diventa bello da adulto.
“Il primo figlio ha il sedere d’oro”
Il primo figlio è senza dubbio il più atteso e quindi il più viziato.
”Presto dentino, presto fratellino”
Se un bambino piccolo mette presto i denti, avrà presto un fratellino.
”Chi ha il codino aspetta un fratellino”
Se l’attaccatura dei capelli alla nuca di un bambino finisce a codino, vuol dire che ne arriverà un altro dello stesso sesso. Se invece i capelli finiscono dritti, vuol dire che non ce ne sarà un altro o che il prossimo sarà di sesso diverso.
“Il calcolo delle “R” nei nomi e cognomi dei genitori”
Se viene fuori un numero pari è femmina se viene fuori un numero dispari è maschio.
Grazie amici per la vostra attenzione, vedo l’articolo con diversi commenti tutti significativi. Vi ringrazio tutti anche a nome di Monica Regis (mia parente) e vi copio di seguito il dettaglio della richiesta
Buondì sono Monica Regis, le scrivo dopo aver preso con lei un
precedente contatto personale al Festival dell’Oratoria Popolare di
Torino 2010, durante il quale ho avuto modo di parlarle di un progetto di
raccolta di informazioni curiose che riguardano il tema della gravidanza.
Il progetto è svolto insieme a Elena Traversa, entrambe ci
occupiamo di fiabe; Elena è autrice di libri per l’infanzia, io amministro
un
sito internet di approfondimento di favole, http://www.favoleamerenda.it.
Il nostro desiderio sarebbe di poter organizzare un incontro con le famiglie
della Vostra Associazione alle quali porre questa serie di domande:
“Intorno alla gravidanza circolano le dicerie, le superstizioni, le credenze
più insolite. Vi sarà capitato di venirne a conoscenza e magari di citarne
alcune?”
come ad esempio :
– Non mettersi le collane perché il cordone ombelicale potrebbe
attorcigliarsi
al collo del feto.
oppure
– Se si mangiano molti cibi dolci sarà femmina, se invece se ne mangiano
molti
salati sarà maschio.
“Ci sono dei rituali o delle azioni che si devono fare o che vi hanno
consigliato e altri che non bisogna assolutamente fare? Sia prima che
durante
la gravidanza, ma anche dopo il parto?”
“Quali tipi di cibo sono consigliati in gravidanza, quali invece
sconsigliati
e perché? Pietanze, infusi. Vi è stata tramandata un’usanza o ne avete
sentito
parlare? Sia prima che durante la gravidanza, ma anche dopo il parto?”
“Conoscete delle filastrocche, dei canti, dei racconti, delle leggende che
trattino la gravidanza in particolare e la maternità, ascoltate, oppure
lette
in qualche libro che potete indicarci?”
La nostra indagine ci sta permettendo di incontrare persone di tutta Italia,
ma anche di tutto il mondo, con le quali abbiamo condiviso momenti divertenti
e
intensi, ma anche delicati e profondi. Questi incontri hanno rappresentato e
rappresentano per noi dei momenti preziosi durante i quali emerge il piacere
di
condividere ricordi, criticità e a volte disagi vissuti, ma soprattutto
emerge
l’aspetto unificante della maternità indagato attraverso le varie
sfaccettature
nelle diverse culture.
Purtroppo io so solo questo:mama bea na putea ovvero se la mamma è diventata più bella, luminosa, è una bambina.
questi li conoscete?
Bello in fascia, brutto in piazza
La credenza secondo cui chi nasce brutto diventa bello da adulto
Presto dentino, presto fratellino
Se un bambino piccolo mette presto i denti, avrà altrettanto presto un fratellino.
Nella Cappella degli Scrovegni a Padova c’è un riquadro che rappresenta la Nascita di Maria . Una donna sostiene la testa della neonata con la mano sinistra, mentre un’altra donna le schiaccia delicatamente il nasino con il pollice e l’indice della mano destra perché possa crescere forte. Questa usanza popolare illustrata da Giotto, si divulgò in Italia fino all’inizio del 20° secolo.
Ho trovato inoltre Interessanti alcune usanze medievali che si possono leggere nel libro di Angela Giallongo “Il bambino medievale. Educazione ed Infanzia nel Medioevo”.
Grazie a tutti per avermi regalato questi preziosi detti popolari. Sapete, io ed Elena abbiamo intervistato molte mamme giovani, diverse volte però la risposta è stata: ” Non saprei, dovrei chiedere a mia nonna”. In effetti, i buffi consigli o i bei racconti, si stanno perdendo per lasciare spazio alla scienza e ai consigli del medico. Sicuramente più utili! Il nostro, però, vuole essere un recupero di tutte quelle credenze che risalgono a tempi remoti, come per esempio il tema delle voglie materne, per stemperarne un po’ la serietà con cui venivano dispensate, curiosando nelle varie culture, anche di paesi stranieri, su come viene vissuta la gravidanza e con quali strane usanze.
Il vostro contributo verrà sicuramente menzionato e la vostra partecipazione così affettuosa mi ha fatto molto piacere. Un caro saluto a tutti anche da parte di Elena.
Grazie Monica
Qualche giorno fa dal mio vicino d’ombrellone (veziano purosangue) ho sentito dire: ” Ea boca no xé straca finché non ea sa da vaca” (La bocca non è stanca finchè non sa da vacca). Intendeva dire che lui non si sente sazio se non chiude ogni pasto con un pezzetto di formaggio. Sarà un detto veneziano o se l’è inventato lui?
P.S. Non c’entra con le mamme in attesa, ma mi è piaciuta!
Personalmente conoscevo quesro detto di origine Lombarda, lo declamava a tavola un caro amico Milanese quasi al termine del pranzo, lo recitava in dialetto milanese nella maniera che riccordo “La bocca le minga straca se non la sa de Vaca ” (mi scuso con i veri Milanesi se non l’ho scritto correttamente in dialetto Meneghino
Vorrei riportare una serie di massime o battute che il nostro Socio LUIGI MINGUZZI ha simpaticamente estrapolato da articoli letti qua e là:
Il pigro è il fratello del mendicante.
Se rifletti sempre sul da farsi non troverai mai il tempo per fare.
Amare e perdere qualcuno è doloroso, ma detestare qualcuno e non perderlo è dolorosissimo.
Bigamo vuol dire avere una moglie in più, monogamo è la stessa cosa.
Molte parole non indicano quasi mai molta sapienza.
L’inizio della morte è quando ci si abbandona a quanto si è conosciuto.
Il ballo è un’azione verticale atta a raggiungere un’azione orizzontale.
Il matrimonio è un atto di debolezza dell’uomo sfruttato sapientemente dalla donna.
Gl italiani non hanno la capcità di riciclare le immondizie ma sono specialisti nel riciclare i politici.
Un tale ha detto che il lavoro lo affascina perchè starebbe ore seduto a guardare chi lavora.
Perchè un coniuge è fedele? Per mancanza di occasioni.
Ogni problema ha tre soluzioni: la mia, la tua, quella giusta.
La giuria sceglie sempre chi ha il miglior avvocato.
Il colmo della vecchiaia è quando metti la testa a posto. Purtroppo il resto del corpo va fuori posto.
Grazie Luigi per le tue ricerche di frasi simpatiche .. tra le righe dei giornali, ma spero che tu un giorno riesca ad inserire i tuoi commenti senza il mio aiuto.