Improvvisamente è inverno.
Vero duro gelido mortale.
Scricchiolante ghiaccio
imbianca abeti
prati giardini
catapecchie palazzi.
Non più colori
né cinguettanti suoni
nel desolato panorama.
Lentamente l’umile neve
copre la terra col suo ferale
grigio manto avvelenato.
Povera generosa indifesa natura
sfruttata e offesa
dalla violenta ignoranza umana.
Troppo presto cadrà
e con lei l’uomo
che inconsciamente corre
incontro all’ultimo inverno
della vita.
Un gelo infinito irrigidisce i cuori
del meschino
che non conosce l’amore
e di chi troppo presto l’ha perduto.
Di chi è vissuto senza amare
e di chi non è stato amato.
Di chi ama solo sé stesso
e da solo perirà.
Infelici gli uomini che si salveranno
in questo ormai sterile pianeta.
Sofferenza e pianto
accompagneranno i loro giorni.
Troppo tardi
lacrime amare
non serviranno a lavare gli errori
che l’egoismo umano
disinvoltamente e a occhi chiusi
ha compiuto.
Povera Terra nostra,
addio.
Ceronte
Caro Ceronte, amico Rino ,solo stasera, anzi stanotte ho letto la tua bella poesia: Inverno.
Ti posso assicurare che riesci , con le tue parole a farmi capire tutta la tristezza che vive
nel tuo animo. Posso comprendere le tue malinconie e condividerle poichè abbiamo avuto
la stessa sorte. Cerca di trovare un pò di conforto puntando l’obbiettivo verso le ore picevoli
che la vita ti riserverà . Ora ti saluto e ti esorto a scrivere qualcosa di primaverile ! Luciana T:
ciao rino, ti posso assicurare che ho trovato questa poesia veramente deliziosa e gioiosa
che c’è di più bello della realtà che bisogna accettare anche se con un po’ di tristezza, ma
poca, ed essere convinti che ogni giorno che viviamo sia il più bello, anche se stamattina nevica un pò ma nel pomeriggio avremo il sole, ciao un abbraccio, rosanna