V A G A R E
Curioso guardo
una tenera creatura
posata leggera
su un poderoso
prepotente arbusto.
Ogni tanto
un soffio d’aria,
una scrollatina,
la fa danzare
sull’esile ramoscello.
Troppo umile questo
uccellino, per attrarre
lo sguardo, degli amanti
della natura importante.
Non sono colorate
le ali aperte,
non canta o zufola armonie,
pigola solamente piano.
Il beccuccio corto e modesto
l’insettino ingoia intero
quasi per non fargli male.
Si accontenta degli avanzi
come un povero cristo
che si trascina curvo
rasente i muri,
per non dare disturbo.
Spero rivederti ancora,
piccolo dolce,
passerottino bello.
Ceronte
(Agosto 2016)
Grazie Rino di essere tornato. In questo mondo cosi freddo e indifferente la tua tenera e dolce poesia ci intenerisce il cuore e ci fa diventare più’ buoni. ciao Milvia