UN’OCCHIATA AL MARE
Un tuffo nel passato lontano.
Un angolino di Fregene d’estate,
con spiaggetta libera
e pineta accanto.
Un piccolo paradiso
per squattrinati come noi.
Una simpatica coppietta
sotto un ombrellone
scambia coccole
con affettuosa allegria.
Stesa languidamente
una bagnante,
impudicamente coperta,
attira lo sguardo
fintamente indifferente
dei rari passeggianti.
Il mare sconfinato e invitante
si confonde con la
bianca sabbia
della spiaggia circostante.
Si ammira quell’azzurro mare
che all’orizzonte
si unisce al cielo
e ritorna con spiritose
nuvolette bianche.
Una colorata barchina
spinta da leggera brezza,
a gonfie vele
corre incontro
a onde spumeggianti.
Il sole splendente
indistintamente dona
la sua calorosa carezza
ai nostri pallidi corpi.
Un’opportuna scivolata verso
la verde accogliente pineta
e l’ora più calda
trascorre in compagnia lieta.
Non si accende fuoco
tra gli alberi sacri,
si mangia al sacco,
si ride, si canta e si aspetta
il ritorno al mare.
Il cielo rosseggiante
segna la fine del giorno.
Stanchi e bruciati
si torna a casa soddisfatti.
Ceronte
(Agosto 2016
Caro Rino, hai descritto perfettamente quelle giornate che la maggioranza di noi abbiamo trascorso tanti anni fa al mare. C’erano pochi soldi, ma ci si divertiva moltissimo. Ricordo che dal mio paese si partiva al mattino presto, anche in bicicletta, e ci si fermava per la strada di campagna dove c’era l’anguriara, a mezzogiorno si mangiava anguria con dentro il pane biscotto Chioggiotto! che buono! e che bei ricordi! ciao Milvia