Leonardo è nato (molti di voi lo sanno già) il 30 gennaio qui a Abano. Ha trascorso i primi mesi di vita nella casa del papà a Copenhagen e dal primo luglio si è trasferito con tutta la famiglia ad Amburgo.
Dove sia Giovanna che Klaus sono riusciti a farsi trasferire dalle rispettive aziende per cui lavorano, anzichè lavorare una in Inghilterra e l’altro in Danimarca.
Ovviamente mettere su casa da zero in una città nuova, in un paese staniero in cui non si conosce la lingua, con un ambiente di lavoro, per quanto non del tutto estraneo, pur sempre nuovo e con un bambino di sei mesi non è proprio semplice; percui al dieci luglio siamo partiti per andare a fare i nonni …… a tempo pieno !
Io come baby-sitter dalle 6.30/7 alle 18.30/19 con eventuali straordinari notturni, e Rosa come cuoca e colf, con un qualche aiuto da parte mia per riguarda passare l’aspirapolvere, il ‘moccio’ e portare le borse della spesa.
Durante la nostra presenza, che prima o poi doveva finire, si è dovuto iniziare anche ‘l’accompagnamento’ al nido, che è sempre un’incognita.
Lassù gli asili non sono un problema! Ce ne sono dappertutto. Nel raggio 3/400 metri dalla casa di mia figlia ne ho contati almeno sette o otto, tenendo presente, che la casa sorge vicino al fiume Elba lungo cui c’è un parco lungo vari chilometri e tra il parco e le case scorre una strada molto (per gli standard tedeschi) trafficata, percui da quel lato c’erano solo alcune costruzioni residenziani di particolare pregio ma non certo asili. Gli asili tedeschi sono, mediamente, piuttosto diversi dai nostri.
Secondo i nostri standard il loro livello di strutture è più basso di quelli italiani. Lì attorno ne ho visto solo uno conpletamente nuovo che poteva equivalere, in base quello che si vedeva dall’esterno e a quello che mi ha riferito Giovanna, al Centro Infanzia del Civitas Vitae. In genere sono pittosto piccoli.
E’ molto diffuso il concetto della ‘tagesmutter’. In origine consisteva nel fatto che una mamma con un figlio piccolo si prendeva cura di qualche altro bimbo di età simile. Poi il concetto si è un pò evoluto ed ora, in genere, si tratta di tre o al massimo quattro, educatori/rici (ci sono anhe molti maschi perlopiù giovani che fanno questo mestriere) che in un appartamento appositamente attrezzato e certificato, in genere al piano terra, ospitano fino ad un massimo di 15 bambini. Ci sono naturalmente anche asili più articolati, più grandi, con anche alcune classi primarie equivalenti alla nostra ‘primina’. La quasi totalità degli asili sono privati, pochi sono pubblici e molto rari sono quelli di ispirazione religiosa e in questo caso sono naturalmete di ispirazione evangelica.
Per trovare il ‘nido’ per Leonardo i suoi genitori hanno dovuto affrontare tre problematiche. La vicinanza, ma questo era il problema di più facile soluzione, ad esempio c’è un asilo anche piuttosto grande e con varie classi proprio di fronte a casa a non più di 1o metri dal cortile di casa, ma …….. tiene in bambini da un anno e mezzo in su. Il secondo problema era trovare un nido dai ‘zero anni’ e questo è stato un pò più difficile, perchè non tutti tengono bambini così piccoli.
Ma il problema di più difficile soluzione è stato il problema della lingua. Non tanto per Leonardo, ma quanto per i genitori, devevano trovare degli operatori con qui si potesse interloquire. La scelta è capitata su ‘SonnenKinder’ a non più di 250 metri da casa, la maggior parte del tempo la si perde nell’attraversamento di tre strade, e lì si passa solo sugli attraversamenti pedonali e con il semaforo verde, anche se su tutti i semafori pedonali c’è il pulsante di chiamata …….. che funsiona.
Nido gestito da Arturo, cubano con buona padronanza dell’inglese, ed una certa conoscenza di italiano, dato che nelle sue pregrinazioni per il mondo è passato anche per Roma. da Vittoria, spagnola e da Laura, peruviana che parlano solo spagnolo ed ovviamemte tedesco. Percui Giovanna riusciva a comunicare tranquillamente con Arturo.
Ed io, che nel mio soggiorno ad Amburgo svolgevo il compito di accompagnatore al nido e di recupero riuscivo a capire ed a farmi capire grazie al mio cattivo inglese al suo rudimentale italiano ed a qual pò di spagnolo ‘maccheronico’ che noi italiani riusciamo quasi sempre a tirar fuori.
Un’ultima notizia arrivata poche ore fa: venerdì prossimo il ‘SonnenKinder’ organizza ‘una notte al nido’. Pagando, ovviamente un supplemento, i bambini possono passare 24 ore complete al nido dal venerdì mattina alle dieci del sabato con l’assistenza di Laura e di Vittoria. Non tutti i genitori hanno aderito ma per ora c’è la disponibilità di almeno sette bambini, tra cui anche Leonardo.
Siamo curiosi di sapere come andrà, anche perchè la notte è il suo punto debole !!
Paolo
Complimenti al nonno, si vede molto bene quanto sia orgoglioso del nipote, e leggendo questa esauriente cronaca se ne ha la conferma.
Complimenti ancora a tutta la famiglia.
Grazie Paolo per le tue ampie informazioni sui centri infanzia di Amburgo. Potrebbero tornare utili per alcuni di noi….. E’ comunque sempre interessante sapere come funziona all’estero e fare confronti con i servizi proposti in Italia.
Bellissime le foto di Leonardo tra le braccia del “gorillone” cubano.
A te e a Rosa moltissimi complimenti per esservi con tanta audacia lanciati in quest’avventura di nonni tuttofare in un paese dalla lingua abbastanza difficile. Ma ancor più bravi Giovanna e Klaus che hanno le idee ben chiare su come e dove vogliono costruire la loro giovane famiglia.
Giancarla