Una nuova estate per rivivere
sensazioni piacevoli, brividi indistinti:
immutati sono gli alberi maestosi
e dipinti nel cielo di cobalto,
scarni come sempre i monti, grigi,
a ventaglio, le cime puntate verso l’alto
come armi e una musica sottile
che s’insinua fra il verde e il sole
alla finestra ove m’affaccio,
Sciamano in mezzo al verde,
al fresco profumo dei pini, nel sole
tante teste canute,
ognuna rinfrancare vuole
la salute malferma, un’illusione
di vigoria giovanile ritrovare, una canzone
che ricordi i sogni perduti
e il piacere di una danza che quei
sogni culli e li faccia rivivere.
E’ il viale del tramonto
Ma qualcuno constata con voluttà
il piacere della saggezza,
ascolta dall’interno l’armonia
della serenità e lungo la via
pensa con sollievo alle bufere
passate o alla monotonia
di un rapporto appassito
e dice a sé stesso: infine la vita è mia
e posso godermela in pace!
Antonietta Sforza (ospite Santa Chiara) – Boario agosto ’88
Ho voluto pubblicare questa poesia scritta da una nostra amica del giovedì nei nostri incontri al Santa Chiara. La signora Antonietta, allora sessantaquattrenne, era ritornata a Boario Terme per un soggiorno estivo con le sue amiche. Ogni sera, nella sua stanza d’albergo, metteva su carta i suoi pensieri che leggeva poi nel salotto dell’albergo. Oggi a 88 anni la signora Antonietta ci ha parlato di quei luoghi e di quella vacanza con un piacevole coinvolgimento.
A quanto detto da Giancarla, aggiungo che quando ho sentito queste parole ho pensato che in fondo l’uomo è sempre uguale a sé stesso: i sentimenti, le emozioni, le esperienze di vita… non hanno luogo né tempo.