Riflessioni e commenti dopo aver visto il secondo film del progetto Cinema
Purtroppo non ho potuto essere presente alla proiezione del secondo film perché ho avuto la gradita visita di ospiti improvvisi, ma ho rimediato guardando il film a casa e posso fare qualche riflessione.
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¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬Trama del film “La grande Guerra” dal Web
1916. Il romano Oreste Jacovacci e il milanese Giovanni Busacca si incontrano presso un distretto militare durante la chiamata alle armi. Il primo promette con l’inganno di far riformare l’altro in cambio di denaro. I due si incontrano nuovamente su una tradotta per il fronte: dopo l’ira iniziale di Giovanni, finiscono per simpatizzare e divenire amici. Seppure di carattere completamente diverso sono uniti dalla mancanza di qualsiasi ideale e dalla volontà di evitare ogni pericolo pur di uscire indenni dalla guerra. Attraversate numerose peripezie durante l’addestramento, i combattimenti e i rari momenti di congedo, in seguito alla disfatta di Caporetto vengono comandati come staffette portaordini, mansione molto pericolosa, che viene loro affidata perché considerati come i “meno efficienti”.
Una sera, dopo aver svolto la loro missione, si coricano nella stalla di un avamposto poco lontano dalla prima linea, ma una repentina avanzata degli austriaci li “trasporta” in territorio nemico. Sorpresi ad indossare cappotti dell’esercito austro-ungarico nel tentativo di fuga, vengono catturati, accusati di spionaggio e minacciati di fucilazione. Sopraffatti dalla paura ammettono di essere in possesso di informazioni cruciali sul contrattacco italiano sul Piave, e pur di salvarsi decidono di passarle al nemico. L’arroganza dell’ufficiale austriaco ed una battuta di disprezzo verso gli italiani ridà però forza alla loro dignità, portandoli a mantenere il segreto fino all’esecuzione capitale, l’uno insultando spavaldamente il capitano nemico e l’altro che, dopo la fucilazione del compagno, finge di non essere a conoscenza delle informazioni e viene così fucilato poco dopo l’amico.
La battaglia si conclude poco tempo dopo, con la vittoria dell’esercito italiano e la riconquista della postazione caduta in mano agli Austriaci, ignorando il sacrificio nobile di Busacca e Iacovacci, ritenuti fuggiaschi, i quali hanno optato per la fucilazione pur di non tradire i propri connazionali. Uno dei loro commilitoni non sapendo nulla dice:” E pensare che anche stavolta quei due lavativi se la sono scampata!”
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Il film mette in evidenza in modo piuttosto comico la differenza tra la gente del Nord e del Sud. Tra un milanese ed un romano, perché è famoso il detto di alcune persone: “Da Roma in giù è tutto Sud”. Certamente il paese nel quale si vive con i propri usi e costumi ed anche con il clima, dà un’impronta diversa ai suoi abitanti, ma io penso che sia proprio osservando la diversità dell’essere umano e facendo un sincero confronto con il prossimo che ci dà la possibilità di un confronto e di arricchire la nostra interiorità. Ho sempre sostenuto che il miglior libro da leggere sia l’uomo, ascoltandolo ed osservandolo.
Come siamo cambiati!! E’ trascorso un secolo, ma il progresso e la tecnologia ha corso in un modo impressionante, già da quando ero una bambina ricordo che era quasi un lusso possedere una radio ed ora non c’è una persona che non possieda un telefonino.
Nel film si nota la povertà e l’analfabetismo, mentre ora, sebbene ci sia ancora chi va a prendersi il pane nella spazzatura del supermercato, la povertà non è a quel livello e l’istruzione garantisce almeno di saper leggere e scrivere e fare i conti.
Mi ha intenerito osservare come infine anche nelle persone mancanti di ideali e non altruiste, davanti a certe situazioni prevalga il senso dell’altruismo e siano disposte a pagare di persona e riaffiori, a volte, la parte migliore di se e, altresì, quanto sia difficile giudicare una persona.