Questa “Robetta” era già stata pubblicata ma è rimasta poco perché, come sapete, un virus ha cancellato tutto il contenuto del nostro Giornale: Risorsa Longevità. Poiché il contenuto è proprio sull’ attuale situazione, ho pensato  di riproporlo.

 

NAUFRAGAR…

Si muove lento e scuro

quel battello all’orizzonte.

Sembra cercar

un angolo di mare quieto a ponente

magari un po’ lontano

dalle luci del molo italiano.

Non ha fretta di cercar riparo

sa che farsi scoprir, costerebbe caro.

Gli vedono bene i portuali

quando all’imbrunire

questi scafi arrivano a luci spente

restare al largo a far niente.

All’improvviso riprendono veloci

puntano a terra a svuotare il cargo

degli umani, con violenza bestiale.

Affamati, laceri, disperati

baciano la terra che gli ha salvati.

Ancora non sanno il futuro

che riguarda noi e loro!

“Uno a casa lo terrei, ma di più non posso”

Così ragiona il villan saggio e generoso,

“perché in casa mia altri non ci stanno

e se continuano ad arrivare

qualche altro ci deve pensare.”

                               Ceronte

      (Aprile 2017)