Da La Repubblica.it del 25 Maggio 2010
Chi vorrà ristrutturare un edificio nel piccolo comune di Marciana Marina, sull’isola, dovrà utilizzare le vecchie tegole e lasciare aperti i coppi delle prime file. Il sindaco: “Un segnale positivo per l’intero Paese
MARCIANA MARINA (ISOLA D’ELBA) – È quasi il più piccolo Comune d’Italia, con appena sei chilometri quadrati di superficie, ma ha dimostrato di avere una grandissima attenzione per la natura e, soprattutto, per i nidi di rondine. Il comune di Marciana Marina, nell’Isola d’Elba, ha appena apportato una modifica al regolamento edilizio per facilitare la nidificazione di rondini e rondoni. La nuova norma, infatti, prevede il ripristino delle vecchie tegole, quelle con i coppi aperti nelle prime file, per permettere l’ingresso alle rondini, che utilizzano quelle cavità come luogo per riprodursi. È la prima volta che in Italia accade una cosa del genere.
D’ora in avanti, chi vorrà ristrutturare un edificio, dovrà tenere conto di questa esigenza. “Le trasformazioni edilizie sono la causa principale di diminuzione delle specie che da secoli nidificano in città sugli edifici dell’uomo – ha dichiarato il Sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi – con questa delibera il nostro Comune, primo in Italia, vuole dare un segnale positivo”.Negli ultimi anni è stato registrato un sensibile calo del numero degli esemplari di rondone in Europa, legato soprattutto al fatto che i nuovi palazzi e le ristrutturazioni dei vecchi edifici hanno comportato la chiusura di tutti i fori lungo le pareti e sui tetti. Due anni fa il comune di Milano predispose l’istallazione di “nidi artificiali” in alcuni parchi e quello di Rozzano adottò lo stesso provvedimento per alcuni edifici in cui i nidi erano stati rimossi.Ma la delibera di Marciana, oltre al tipo di tegole, comprende anche altre misure: ad esempio, è consigliato l’uso di intonaco rugoso per agevolare la costruzione dei nidi sotto i cornicioni delle case. L’iniziativa assume un significato particolare nell’anno della biodiversità. “Siamo orgogliosi che il comune abbia operato una scelta concreta a favore dell’ambiente – spiega Franca Zanichelli, direttore del Parco nazionale dell’Arcipelago – non poteva esservi un segnale migliore da parte di un ente locale compreso nel perimetro del Parco nazionale”.