Domenica 8 aprile in Prato della Valle vi sono state varie manifestazioni, quelle che più hanno colpito la mia attenzione sono state: La festa della Bicicletta e la Fanfara dei Bersaglieri.
E’ stato molto piacevole vedere la sfilata delle vecchie biciclette che ha suscitato vecchi ricordi e mi sono stupita nel costatare quanto i tempi siano cambiati.
Ricordo, anche se ero piccola, quando il lattivendolo, con la sua bici appositamente attrezzata, suonava il campanello e qualcuno dei miei lo raggiungeva con la pentola per farsi dare la quantità di latte occorrente e così era anche per il pane. E che dire dell’arrotino che richiamava le donne invitandole a sistemare i loro coltelli, del pescivendolo che giungeva da Chioggia con il pesce fresco ricoperto da pezzi di ghiaccio?
Piacevole è stato anche incontrare la fanfara dei bersaglieri e mi ha fatto sorridere vedere anziani ancora in gamba correre disinvolti non sfigurando con le nuove leve.
Allego alcune foto per rendervi partecipi e penso che, senz’altro, a qualcuno di voi farà piacere ricordare con me i vecchi tempi……
Brava Elisa, sai rinverdire ricordi assopiti nel nostro io.
Leggendo il tuo pensiero subito mi sono sentito partecipe di quanto hai scritto.
Grazie mille caro Danilo
Io sono nato e cresciuto a Venezia, e di bici non se ne vedevano, mi ricordo il carretto del ghiaccio e del latte, però l’arrotino con la bici passava anche per le ‘calli’!
Ora, ammesso che ce ne sia qualcuno, sarebbe vietato.
Io che sono nata al Portello, ricordo anche l’omino che verso le due del pomeriggio arrivava con la bici e agganciato aveva il carrettino con gli aranci ammaccati e ci vendeva la parte buona tagliando a metà l’arancio o il limone’ in questo caso dovevamo andare in una botteghina gestita da una signora che vendeva liquirizie che girandole sul limone succhiavamo per un’oretta, era una grande occasione non si poteva goderne spesso.
Poi dopo alcuni anni prima di entrare al cinema Venezia sempre qui al Portello c’era il carrettino con Bici e ci vendeva le fettine di Naccia calda o le Pere.
Ragazzi, è bello ricordare, erano tempi diversi ora abbiamo
e facciamo altro come scrivere sul blog e invito gli altri soci a condividere con noi …….
Luciana
Carissima Luciana, scommetto che la latteria dove andavi a prendere la liquirizia era “Latteria Leone” là finivano tutte le mie mancette…
Pensa un po’il mondo quanto è piccolo! Io sono nata invece in via San Massimo, davanti alla chiesetta che è andata bombardata, poi ho abitato in Vicolo Primo S. Massimo ed anche in Via Ognissanti. Frequentavo, naturalmente da ragazzina, anch’io i cinema Venezia ed Italia.
Dio sa quante volte ci saremmo incontrate!….Penso che siamo coetanee. Per caso sei mai stata dal “Casoin” che era vicino alla merceria “sotto ea osea”? la proprietaria era mia zia Antonietta Carossa e c’era anche mio cugino Roberto, gran raccontatore di barzellette, quando andavo a prendere il pane, non capivo se le donne andavano per farsi una bella risata oppure per fare la spesa. Spero di avere l’occasione di incontrarti.
Carissimi che leggete il blog, vedete quanti ricordi possiamo scoprire?
Carissima Elisa pensa un po quanto piccolo è il mondo, mi fa piacere condividere i ricordi e la conoscenza reciproca del nostro famoso e posso dire anche amato quartiere. Ci sono nata e vissuta fino a tre anni fa (classe 40) e si Leone e Piero soto ea eosa, ma per me era allungare abitando in via Poleni, avevo la latteria della Savei, el casoin Carlo e ea Masareta de via Marzolo visin alla osteria da Gigio.
Tu eri in una zona signorile avevi anche il Ballo vicino, la Lucciola ti ricordi? o sei più giovane ? però io avevo la zona Universitaria. Scusa ce li diremo tanti altri aneddoti a voce se ne abbiamo l’occasione …. guarda che ho fatto delle battute, ci vediamo presto. Buona notte. Perchè io solo in tarda serata mi do alla tecnologia, Ciao
Luciana
vi invio dei cari saluti da parte di un amico di agora che sta partecipando al corso del mese di marzo-maggio 2018
Caro Giampaolo, benvenuto nel nostro blog!
Sono fiduciosa che tu continui a dare il tuo supporto a questa nostra attività che ritengo indispensabile per un’associazione come la nostra, che da anni ha oltrepassato molte frontiere europee.
Giancarla