Con la sede e gli spazi Agorà inaccessibili in quanto situati all’interno di residenze per anziani, con il blocco totale delle attività intergenerazionali, con la sospensione dei percorsi formativi, con l’età stessa dei soci ad alto rischio, non è stato facile portare avanti un minimo di collegamento fra tutti noi.
Ma alle proposte di progetti di ricerca da parte di alcune università, ecco uscire allo scoperto anche quelli che si erano rintanati in casa e che avevano pochissimi contatti. Si sono lasciati intervistare per circa un’ora al telefono, hanno risposto ad un lungo questionario e raccontato una loro storia personale, aprendo il loro cuore e donandosi alla ricerca in anonimato e con tanta sincerità. In questo modo alcuni si sono liberati delle loro paure, hanno scavato nel loro intimo per esprimere la delusione, i timori e la rabbia di chi si è sentito improvvisamente invecchiato e non più un longevo attivo con tanti progetti ancora da realizzare. In pratica sono stati costretti a fare il contrario di quello che fino ad allora era stato insegnato dai grandi esperti per vivere una vecchiaia sana e serena.
Io credo che questi progetti con le Università di Padova, Ca’ Foscari, Malta e New York abbiano fatto sentire i nostri soci ancora vivi, degni di essere ascoltati e di dare ancora degli insegnamenti. Dar voce a questi anziani (una settantina circa) ha fatto certamente bene e io ringrazio i professori delle Università che si sono rivolti alla nostra Associazione con l’usuale rispetto e fiducia che ci hanno sempre dimostrato.
Anche il Tavolo di Lavoro “Salute, Sport e Benessere” a cui noi partecipiamo e le cui attività ed eventi erano stati divulgati a tutta la Comunità di Padova proprio il 22 febbraio nel salone universitario dell’Orto Botanico, ha dovuto sospendere ogni programmazione ed accontentarsi di fare qualcosa in alternativa con quelle associazioni che potevano farlo. Un aperitivo con musica è stato organizzato presso il Castello dei Carraresi all’inizio di luglio e devo dire che la rappresentanza dei soci Agorà è stata la più numerosa. Anche questo un bel segnale che i nostri soci quando sono chiamati, arrivano!
Abbiamo organizzato un incontro all’aperto con gli ospiti delle residenze Airone, ma abbiamo dovuto porre un limite ai soci Agorà per non fare assembramenti. Era il nostro primo incontro insieme e sinceramente sarebbero venuti in tanti.
Due pranzi sono stati proposti con un giro di telefonate presso il Ristorante “La Villetta da Roberto” in località Giarre, anche qui cercando di non essere in tanti: 15 al primo pranzo, 35 al secondo.
Siamo stati a Tonezza, come siamo soliti andare ogni estate a ferragosto, con un numero sempre più ridotto di soci per il problema del trasporto, ma abbiamo avuto la gioia di un paio di visite in gita giornaliera di una decina di soci.
Alcuni di noi continuano a ritrovarsi in centro storico per un caffè, altri nelle diverse periferie per una passeggiata o un giro in bicicletta. Anche i nuovi soci si sono organizzati per incontrarsi in qualche modo.
Il direttivo continua a lavorare, a mantenere i contatti con la direzione e con altre associazioni, ma purtroppo si vive alla giornata. Noi però siamo pronti e positivi!
Dimenticavo: in marzo abbiamo partecipato con altre tre nazioni ad un progetto Europeo Erasmus Plus che ci è stato recentemente assegnato. Sarebbe dovuto iniziare in settembre, dovremo rinviare il “kick-off meeting” (inconro di lancio) per ovvie ragioni…. ma abbiamo lavorato tanto per questo progetto che durerà tre anni e ne siamo orgogliosi!
Giancarla
Pubblico alcuni dei tanti nostri pensieri che i ricercatori hanno ritenuto di far scorrere durante le videoconferenze e che saranno per loro materiale di studio. Provate a leggerli…..
Di più di così penso proprio non si potesse fare. Tutto quanto sopra ci sprona ed incoraggia a continuare a tener duro.Sono convinto che alla fine riusciremo a superare le difficoltà; il virus malefico verrà sconfitto e potremo così ritrovarci in Agorà per riprendere le nostre volontarie molteplici attività. V.Spiezia