INGRATITUDINE
Stavo seduto su una panchina, con altri amici a gustare il tepore di una serata in un paradiso terrestre della natura. Eravamo in una montagnola con un pò di ghiaino per terra e rustici fiori tra il verde. Qualcuno cercava di dargli un nome, a me non importava niente, troppo belli per dargli un’etichetta. Improvviso è comparso un piccolo essere. Non dimenticherò mai quegli occhi tristi che mi guardavano da sotto in su. Non c’era orgoglio né paura, solo ingenuità e malinconia. Mi intenerì il cuore e cercai di sorridergli come si fa tra amici e lui guardava e sembrava domandarmi un aiuto per ritrovare il suo amico. Avevano corso allegri per il parco saltando giocattoli abbandonati e spruzzandosi d’acqua di qualche pozzanghera, si rinfrescavano, riprendevano a correre di qua e di là ma quando sfiatati si fermavano saltava al collo dell’amico come per abbracciarlo.
Un giorno si sono perduti. Ora correva da solo per il prato, smarrito e infelice sperava tanto di trovarlo. “Forse si sarà nascosto per farmi una sorpresa e quando lo ritroverò sarà come un urlo il mio allegro saluto”. Alla fine, stanco di cercare si fermò e sembrava dire: “Cosa ho fatto, perché mi hai lasciato? Ora son tanto triste e guardo implorante se ti vedo tra la gente. Deluso tornerò a casa, dov’era il nostro nido, ad aspettarti”. Così prese a correre lungo una strada rumorosa e violenta, ma una macchina lo prese in pieno…. forse lì troverà il suo amico.
Ceronte
(Settembre 2018)
Caro Ceronte, questo tuo scritto mi ha un po’sorpreso.
Generalmente tu scrivi poesie, anche se qualche volta, non spesso, hai postato articoli in prosa.
Ma non è questo quello che mi ha colpito. Nei tuoi scritti, a mio avviso in tutti, c’è sempre un lieto fine, una vena di ottimismo, ed anche quando ti rivolgi al passato, ai ricordi, illustri sempre il lato positivo, a volte romantico.
Qui invece ho trovato amarezza e . . . ingratitudine.
P.s.: penso che il piccolo essere fosse un cane.
Caro Paolo, hai totalmente ragione. Purtroppo avevo visto un cagnolino che mi sembrava piangesse. Ho pensato a quante volte
“gli amanti degli animali” abbandonano questi esserini indifesi
perchè si sono stancati di trastullarsi come fosse un giocattolo. Tanto…è un animale! Ecco l’ingrato. Solo la fine della vita giustifica tale comportamento.