Questa estate, in questa calda estate (!), non ci siamo potuti muovere da Padova.
Non siamo andati ne ad Amburgo dai nipoti, ne in Sicilia nella casa di famiglia, però, dato che è ancora in maternità, è venuta a trovarci, più o meno una volta al mese, mia figlia, con il nipotino più piccolo, anche per farcelo vedere, a noi e alla bisnonna, a questa età cambiano da un mese all’altro, mentre quello più ‘grande’ rimaneva a casa con il papà. Al rientro, però, Giovanna ha dovuto pagare pedaggio in quanto per un po di giorni verso mattina si è trovata con Alessandro da allattare e la contestuale presenza a letto di Leonardo, tanto che il papà si è …… trasferito nella camera degli ospiti, almeno per qualche tempo.
Questo per quanto riguarda giugno e luglio, per agosto Giovanna ha deciso di venire con tutti e due i piccoli, senza marito che era al lavoro, e ha acquistato i biglietti per l’ultima settimana del mese.
Passare una settimana in agosto a casa a Padova non ci pareva il caso, abbiamo quindi cercato una sistemazione verso il mare, non troppo lontano dall’aeroporto di Venezia, per poterli recuperare senza problemi avendo ormai un’auto sola, con la possibilità di una piscina, con spazio verde ecc……
Non è stato facilissimo perchè ci siamo messi alla ricerca ai primi di luglio, una volta avuta la conferma dei voli per l’ultima settimana di agosto, e con i paletti di cui sopra la scelta non era molto ampia.
Alla fine abbiamo trovato una sistemazione, che si è poi rivelata ottima, in un bungalow nel Villaggio S.Francesco a Duna Verde tra Eraclea Mare e Caorle.
Fortunatamente il nostro periodo di utilizzo cominciava da sabato mentre Giovanna con i piccoli arrivava domenica, così abbiamo potuto portare un po di ‘generi di conforto’ e sistemarci e organizzare il bungalow prima del loro arrivo.
Dato che, generalmente la dotazione di questi bungalow è piuttosto limita, ci siamo potuti portare uno sdraio e/o brandina a testa per avere noi adulti un po di relax all’aria aperta, pentola a pressione e cosi via, ma sopratutto , grazie ad amici, conoscenti e vicini di casa, abbiamo anche portato un lettino da campeggio per Alessandro, una biciclettina senza pedali per Leonardo, un ulteriore passeggino ed un po di giochi.
Al rientro invece, dato che si tornava tutti a Padova e gli Andersen ci sarebbero rimasti per tre giorni, il venerdì dopo cena ho fatto un viaggio fino a casa portando più bagagli possibile e, dopo aver dormito a casa ed averla arieggiata e aver programmato la climatizzazione per le otto di mattina ero nuovamente al S.Francesco per colazione.
La vacanza è andata benissimo.
A venti metri dal bungalow avevamo una piscina anche per bambini, c’erano un paio di ristoranti/pizzeria take-away che non erano niente male sia per quanto riguarda la pizza che il pesce e di cui abbiamo fatto uso più volte, c’era un’ottima gelateria molto apprezzata d Leonardo, il mare non è gran che ed essendo un po lontano dalla nostra sistemazione ci siamo andati poco in quanto Leonardo preferiva la piscina.
Il nostro quartiere era composto da una decina di bungalows con al centro un grande prato ombreggiato da grandi alberi, in cui io e Leonardo ci abbiamo giocato molto.
Il villaggio era molto frequentato da italiani ma soprattutto da stranieri in genere con bambini e Leonardo ha fatto amicizia con una bambina, ovviamente tedesca e dopo i primi approcci in cui lei non parlava e Leonardo si esprimeva in italiano li abbiamo sentiti parlarsi in ……….. tedesco.
Una volta a Padova, oltre al pranzo e la frequentazione con la bisnonna, con i bambini abbiamo approfittato degli spazi del parco Civitas Vitae e dl Museo del Giocattolo.
Poi il martedì primo settembre la partenza !
Come il solito abbiamo accompagnato Giovanna ed i bambini all’aeroporto. Nonostante che queste partenze si verifichino più volte all’anno ormai da nove anni, nonostante che anche noi andiamo più volte all’anno a trovarli, nonostante che anche i bambini vengano qui in Italia 3/4 volte all’anno, ogni volta che li accompagno all’aeroporto e li vedo passare il varco della sicurezza mi viene un nodo in gola e mi vengono gli occhi lucidi !
Questo fatto si verifica non tanto quando andiamo noi a trovarli a casa loro perchè, sia che andiamo in auto che in aereo, tra la guida, il traffico, il controllo documenti ed il check-in mi distraggo facilmente, ma quando loro partono dall’Italia.
Dopo che hanno passato la sicurezza Rosa ed io ci avviamo lentamente verso casa, un po perché restiamo nei dintorni, magari visitando qualche centro commerciale in attesa della conferma della partenza del volo, per poter essere d’aiuto nel caso il volo venga cancellato per qualche motivo (eventualità che si è già verificata) ed un po perché non abbiamo alcuna voglia di tornare a casa.
Certo ci piacerebbe molto che abitassero nei dintorni e pater fare i nonni a ore, sarebbe meno pesante, più gratificante, e potremmo anche essere più d’aiuto e sollevare i genitori per qualche mezza giornata, ma la loro vita ormai è all’estero e, per fortuna, la stanno vivendo con soddisfazione.
Ah questi nonni! Vi ho visti con la famiglia Andersen e due passeggini girare per il Museo del Giocattolo, con tanto orgoglio e tanto amore. Non si può non emozionarsi quando salgono sull’aereo per rientrare ad Amburgo, anche se dopo qualche ora li vedete già su Skype e nel giro di pochi giorni siete voi ad andare su da loro.Vostra figlia, anche se forte ed autonoma, è pur sempre la vostra bambina per la quale vi sembra di non fare mai abbastanza. Ma cosa volete fare di più? E poi non c’è da preoccuparsi: con Alessandro, tale e quale il nonno Paolo, tutto è sotto controllo!
Complimenti veramente a tutto il quadretto famigliare.
Giancarla
Grazie Giancarla per le belle parole, che apprezziamo molto anche perché tu conosci bene le nostre problematiche.
Forse proprio perché Giovanna e i bambini vivono lontani vorremmo poter ‘dare’ di più e avendo un dialogo filtrato da Skype e dagli sms, e quando ci troviamo ci troviamo per brevi periodi, cerchiamo in quei momenti che tutto fili liscio, e ci viene a mancare quel confronto dialettico tra familiari che a volte è un po …… ‘vivace’
bello , le foto, il racconto,i bimbi, i personaggi tutti orgogliosi come il nonno , complimenti nello stare il più possibile insieme