IL GIORNO DELLA MEMORIA
Addio al sole
e alle stelle,
alla quiete familiare
del vivere tranquillo
un’esistenza normale.
Una porta sfondata
un appello e un ordine bestiale
per grandi e piccini,
per tutti uguale.
Questo l’inizio del genocidio
di una razza
da un despota condannata.
Quanti lamenti e pianti
dagli innocenti violentati,
tra nudità coperte, per tutti,
di uguali stracci rigati.
Una spinta
e un comando urlato,
un passo avanti l’altro
di scheletri strascinati,
verso una fine inumana,
per questa strage
così programmata.
Oggi risplende
di nuova luce il sole.
E’ tornata la pace,
ritorni anche l’amore
tra tutte le genti,
cristiani, ebrei
e credi differenti.
Ceronte
(27 gennaio 2016)
Ho letto la poesia appena pubblicata.
L’argomento è ‘forte’ e volevo dire qualcosa, però non trovavo le parole tanto sconvolgente è l’Olocausto, senza perdermi i discorsi troppo lunghi e complessi.
Mi sento di dire, caro Ceronte, che in poche righe ed, per di più i poesia, sei riuscito ha rendere la drammacità dell’Olocausto.
Per fortuna hai messo un finale di speranza e di luce, come spesso nelle tue poesie.