Da Repubblica.it, technologia, del 21 Maggio 2010 di MAURO MUNAFO’.
GOOGLE era appena nato, YouTube non esisteva e l’inventore di Facebook era poco più che un bambino: mentre nel Duemila i giganti della rete dovevano ancora muovere i primi passi, a Milano l’Internet Saloon 1 già insegnava agli over 50 quanto web e informatica fossero importanti. La scuola per i “nonni” che vogliono imparare a usare il computer ha appena compiuto dieci anni e il suo successo non accenna a rallentare: ultimo in ordine di tempo è il boom di richieste per i corsi di Facebook. A differenza di quel che si crede, Il social network non è un passatempo per studenti ma sta avvicinando a internet anche i “diversamente giovani”.
Il boom del web 2.0 è solo l’ultimo dei fenomeni vissuti dal Saloon che, da esperienza solo milanese, si è sviluppato fino ad arrivare alle attuali sette sedi: da Sondrio a Pavia fino alle ultime nate di Catania, Napoli, Bari e Ancona. “Doveva essere un esperimento o una provocazione, ma Internet Saloon è diventata esperienza consolidata, con le caratteristiche di un vero servizio sociale – spiega Pier Giuseppe Torrani, Presidente Aim – rivolto ad una componente meno attrezzata verso le nuove tecnologie come quella avanti con gli anni”.
Informazioni sulla salute, possibilità di comunicare con altri e di ricevere i servizi della pubblica amministrazione: queste le necessità che chi è avanti con gli anni chiede al proprio computer. La connessione a internet diventa così un servizio chiave, indispensabile per sconfiggere la solitudine ma anche per prendersi qualche bella soddisfazione. Sempre più anziani imparano infatti a pubblicare i loro racconti sui blog o scoprono come ricevere le foto di laurea dei nipoti andati all’estero.
Il navigatore senior resta ancora una figura pionieristica in Italia (tra gli ultra sessantenni meno del 10% usa il web), ma il profilo che emerge dall’Internet Saloon riserva qualche sorpresa: quasi sei studenti su dieci sono signore, mentre la fascia di età più rappresentata è quella dai 60 ai 69 anni, in gran parte pensionati. Non è poi raro che lo studente frequenti i corsi a insaputa dei parenti, visto che “Figli, nipoti e coniugi sono degli insegnanti pessimi” scherza Luisa Toeschi, direttore dell’Aim.
Nelle sue varie sedi il Saloon ha formato a oggi quasi 45 mila corsisti e oltre 50 mila sono invece gli “studenti” passati dalle palestre informatiche, postazioni multimediali in cui esercitarsi senza seguire un corso. La dimensione raggiunta dalla rete è tale da poter permettere la frequenza a circa 10 mila nuovi corsisti ogni anno. Il progetto è nato per iniziativa dell’associazione culturale Aim con il supporto di importanti partner del settore delle comunicazioni e del credito come Hp, Microsoft, Telecom Italia e il Credito Valtellinese.
La sfida per il futuro è quella di continuare a seguire l’evoluzione del web. “Tra dieci anni internet sarà sicuramente diverso da qualunque cosa possiamo oggi immaginare – spiega Roberto Dadda, responsabile scientifico dell’Aim – e dieci anni fa nessuno avrebbe pensato all’internet di oggi”. Dispositivi touchscreen, connessioni mobile e tutto il cosiddetto “internet delle cose” sono fenomeni in piena esplosione che rischiano però di lasciare indietro i meno giovani. Proprio per questo, mentre il web continua a crescere, le iscrizioni sono aperte: non è mai troppo tardi per imparare.