GIOVINEZZA
Vuoi cantar la giovinezza?
Fallo pure se sei all’altezza,
che la vita va avanti ancora
anche se canti meno di allora.
Di tempo c’è né abbastanza
per cantar in coro com’è l’usanza.
Dentro il bagno o la doccia
si eleva al cielo come una roccia
la voce del giusto che prima piano
poi sempre più forte arriva lontano.
Sembran felici e senza speme
chi a cantar dimentica le pene.
Gli ho visti una mattina presto
partir con la casacca, caricando il resto
tranquillamente, che alla voce
sempre allenata non nuoce.
Non si perde nessun cantante
a sera di vino abbondante.
Solitamente son cori alpini
sempre belli senza confini,
sembran preghiere dalla trincea
avanti tutta ch’è ancora più bea.
A volte c’è anche il cannone
allora interviene il bombardone.
E per finire con commoventi rime,
cantano Il Signore delle cime.
Ceronte
(Gennaio 2019)
Rino carissimo, leggendo la tua poesia mi hai fatto venire i brividi. Complimenti!!!
Cara Elisa amica mia,
sempre generosa nei tuoi commenti. Grazie: Sinceramente
mi fanno tanto bene e mi stimolano a continuare.
Speriamo sempre meglio.!!!!
Anch’io mi auguro che la tua vena non si affievolisca mai. Belli come sempre i tuoi versi; una preghiera ti rivolgo: qualche volta lascia da parte la tristezza e la malinconia; potremo così goderci e gustarci ancora di più quanto di bello sgorga dal tuo cuore!