Ultimo venerdì di settembre: una mattinata soleggiata e ancora calda per farmi una bella passeggiata nel parco e andare a salutare due vecchi soci, che ero sicura di trovare impegnati nella sfida delle bocce. Antonio e Bruno si sono conosciuti al percorso di terza età protagonista con le rispettive mogli. Diventati soci di Agorà hanno prestato servizio al Museo del Giocattolo ed in altre saltuarie attività dell’Associazione con grande impegno e capacità creative. Entrambi nonni, si dedicano ora con entusiasmo al loro ruolo con i propri nipoti.

La loro amicizia però non è mai venuta meno e, anche se abitano in due zone opposte fuori Padova, si ritrovano sempre almeno una volta alla settimana per giocare a bocce. E quale miglior campo se non quello dell’OIC alla Mandria?

Antonio e Bruno, forse senza rendersene conto, danno ancora molto all’Associazione Agorà e alla Civitas Vitae, continuando a creare relazioni e a fare coesione sociale proprio con il gioco delle bocce.

Questo antichissimo gioco riesce infatti ad unire spettatori di tutte le età, ognuno con il suo diverso modo di gioire, godendosi il calore del sole, il tiro preciso della boccia, le coccole del nonno o del papà, la passeggiata in carrozzella con un familiare.

Ho voluto fotografare quest’immagine di “Distretto di Cittadinanza”, dove il quartiere partecipa ed entra nella “città della vita” con la rappresentanza di cinque generazioni. Era uno dei grandi sogni del prof. Ferro.

Giancarla