Tutti gli sconti previsti dal decreto per una casa più efficiente
Gli eco-incentivi nel 2010 premiano l’efficienza energetica. Soprattutto della casa. E’ stato approvato stamattina il Decreto legge che stanzia 300 milioni di Euro ai settori in crisi e, in particolar modo sono stati previsti bonus per l’acquisto di elettrodomestici di Classe A, mobili da cucina ma, soprattutto – si tratta dell’incentivazione dotata di maggiori fondi a disposizione – per quello di eco-case ossia di abitazioni il cui risparmio energetico è certificato.
Niente ecoincentivi auto, dunque, come promesso dallo stesso Scajola, ma, oltre che per le case e l’edilizia, non mancano gli sconti per i veicoli ecologici, solo che sono riservati alle moto, ai motorini Euro3, scooters elettrici ed ibridi, ai trattori, ai motori nautici, ai rimorchi e in generale ai motori rigorosamente in grado di ridurre le emissioni.
Si tratta di «un segnale per incentivare settori in difficoltà», ha detto il premier Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa tenutasi alla fine del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo del Decreto Legge sugli incentivi, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, è quello di «sostenere» la ripresa economica per raggiungere nel 2010 una «crescita dell’1-1,2 per cento». Entro domani, come confermato dallo stesso Scajola, anche la firma del decreto attuativo che distribuirà al meglio le risorse definendo anche, nel dettaglio, le modalità per gli sconti.
La partenza per le domande e la concessone degli incentivi è prevista per il prossimo 6 Aprile e l’accesso ai contributi ed agli sgravi fiscali è consentito, previa apposita prenotazione e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, fino al 31 dicembre 2010. Cittadini ed imprese potranno chiedere informazioni ad un apposito call centercreato per l’occasione che sarà gestito da Poste Italiane. In ogni caso l’attivazione dei contributi non sarà automatica ma andrà sempre chiesta al rivenditore specificando di voler godere delle agevolazioni previste. Sarà lo stesso rivenditore a verificare la disponibilità delle somme a disposizione, per via telmatica o telefonica, e comunicherà all’acquirente la disponibilità o meno dell’ incentivo che si tradurrà, alla fine, in uno sconto sul prezzo di acquisto del bene che interessa. Il rivenditore recupererà poi l’incentivopresso gli sportelli delle Poste, con una procedura che il Governo si è impegnato a tutelare e garantire adeguatamente, e speriamo che, vista la fama di molti uffici,specie periferici, di Poste Italiane, non vi siano disservizi e che il personale sia adeguatamente formato ed informato.
Il decreto approvato oggi è frutto di una concertazione tra i Ministeri dello Sviluppo Economico e quello dell’ Economia e delle Finanze, che si ripartiranno anche gli oneri per il finanziamento, in gran parte, tuttavia, derivante anche dal recupero di gettito che entrerà nelle casse dell’erario grazie alle misure di lotta alla evasione fiscale. Alla conferenza stampa, infatti, era presente anche il Ministro Giulio Tremonti che ha voluto sottolineare proprio questo aspetto: «I fondi usati per finanziare il decreto incentivi – ha detto Tremonti – sono raccolti in applicazione delle direttive europee in contrasto ai paradisi fiscali e le frodi Iva». Dalla stretta sulle frodi fiscali internazionali, dunque, deriveranno le misure anti crisi e gli ecoincentivi.
Dei 300 milioni a disposizione, dunque, 100 sono a carico del Ministero dello Sviluppo Economico (50 milioni con il Fondo finanza d’impresa e ulteriori 50 milioni con credito d’imposta) , 200 milioni (entrate fiscali) a carico di quello dell’ Economia. La maggior parte dei soldi, dunque, dovrebbe giungere dalla lotta all’evasione fiscale mentre un decreto attuativo integrerà la parte a carico dell’ Economia in base ai dati sull’indebitamento.
Gli aiuti sono incanalati in 3 aree: mobilità sostenibile, sistema casa, sicurezza sul lavoro. Sono previsti 85 milioni di euro per le abitazioni ad alta efficienza energetica,58 milioni per l’acquisto dei mobili della cucina, 50 milioni per gli elettrodomestici, 35 milioni per le gru edili, 18 milioni per i trattori, 12 milioni per gli ecoscooter, 10 milioni per i motori nautica, 13 milioni per i rimorchi e 10 milioni per i motori ad altaefficienza energetica mentre ci sarà anche un fondo per finanziare le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale, con una dotazione iniziale di 80 milioni.
L’incentivo di maggior rilievo è quello destinato ai compratori di eco-case, abitazioni ad alta efficienza energetica, anche allo scopo di agevolare i costruttori edili, un settore che è stato tra quelli più colpiti dalla crisi. In questo modo, inoltre, si prevede una maggiore richiesta di case più risparmiose e, quindi, una maggiore attenzione nelle nuove costruzioni alle tematiche del rispetto ambientale e dell’efficienza energetica. Non sono mancate, tuttavia, le prime critiche, arrivate per bocca del segretario del Pd, Pierluigi Bersani: “l’annuncio degli incentivi ha di fatto bloccato da mesi il mercato: la gente non compra e li aspetta. Questi settori hanno già avuto un danno – ha detto il segretario del Pd- che non sarà recuperato o recuperato a malapena nei prossimi mesi”. Il decreto, prevede Bersani, avrà una dotazione pari “a un ottavo di quanto si è speso per Alitalia. È una cosa ridicola“.
In ogni caso l’ammontare degli incentivi per l’acquisto di eco-case varierà in base allaefficienza energetica dell’edificio, valutato secondo i parametri già previsti per i lavori diriqualificazione energetica delle abitazioni ( si tratta della cosiddetta detrazione del 55% ) dettati in prima battuta, e poi più volte corretti, dal decreto legislativo 192/2005 . Per questo, nell’acquisto di case efficienti sarà obbligatoria, e giocherà un ruolo fondamentale, la certificazione energetica dell’edificio ed avrà nuovamente un ruolo anche l’ ENEA.
La certificazione energetica, infatti, è una sorta di carta d’identità energetica dell’edificio e ne indica la maggiore o minore efficienza in relazione alla appartenenza ad alcune classi piuttosto che ad altre. La certificazione è obbligatoria per gli edifici di nuova costruzione, per le ristrutturazioni complessive, ma anche in caso di compravendite di vecchi edifici, anche se in questo caso l’accordo delle parti può derogare all’ obbligo di allegazione della certificazione al rogito notarile se acquirente e venditore si accordano nel dichiarare che l’immobile appartiene alla calsse energetica “g” la più bassa di tutte, che indica una minore efficienza energetica dell’edificio.
Per l’acquisto di immobili energeticamente efficienti, dunque, la norma prevede uncontributo pari a 83 euro per metro quadrato di superficie utile (con un massimo di5mila euro) per immobili che garantiscono un risparmio di energia del 30% rispetto ai valori fissati dal Dlgs 192/2005. Lo sconto sale a 116 euro al metro quadrato e , quindi, fino ad uno sconto massimo sull’acquisto pari a 7mila euro, se i consumi energetici si riducono del 50%.
Sempre in tema di immobili, poi, il decreto prevede un ampilamento della possibilità di fare alcuni lavori all’ interno della propria abitazione senza presentare la DIA ( denuncia dii nizio attività) al comune, una novità che, pur non riguardando aumenti di cubature o parti strutturali, ma solo le opere di ridotto cabotaggio interne all’abitazione, fin dalle prime indiscrezioni sull’ entrata in vigore non aveva mancato di suscitare polemiche, specie tra i progettisti, direttamente interessati. Una sorta di reintroduzione surrettizia di una piccola parte del tanto discusso Piano Casa. C’ è da segnalare, tuttavia, che l’intervento di semplificazione dovrebbe riguardare anche l’installazione di pannelli fotovoltaici e termici. Questi, poi, gli altri interventi ritenuti ammissibili ai contributi e che avranno ad oggetto l’arredamento delle abitazioni: uno sconto del 20%, fino ad un massimo di 500 euro, per l’installazione di cappe elettriche, uno sconto del 20% , fino ad un massimo di 80 euro, per forni elettrici e piani cottura. Fino a 130 euro di sconto, invece, per l’acquisto di una nuova lavastoviglie. Per la sostituzione dei mobili della cucina, invece, è previsto uno sconto del 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 1.000 euro, per la sostituzione con cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica (Classe A)
Andrea Marchetti