Venerdì 13 settembre u.s. con un gruppo di 41 persone a vario titolo legate all’ O.I.C. di Padova, (educatori, ospiti della struttura “Civitas vitae”, soci del Vada e di Agorà – 8), sono stato in visita all’ A. F. svoltasi nei giorni 13 – 14 – 15 nella immediata periferia di Treviso, all’interno del meraviglioso parco di San Artemio, immerso nel verde tra prati, aiuole, alberi, piante e fiori, perfettamente curati e sistemati.
Partiti alle 14,30 dalla località “Mandria”, dopo poco più di un’ora, alle ore 15,15 con il pullman messoci a disposizione dall’ Opera, abbiamo raggiunto la meta e subito ci siamo immersi nel parco, ricco di molteplici tipi di attrazioni. Il tempo a disposizione purtroppo non era tale da poter soddisfare le nostre moltissime curiosità; (alle 19,30 infatti, era programmato il rientro a Padova) ma, muovendomi con rapidità ho potuto soffermarmi, seppur brevemente, nella zona dei musei, davanti alla pista da ballo animata da giovani di ambo i sessi in grado di coinvolgere alcune signore colpite dalla malattia, presso il bar dove era allestita una mostra di quadri, parte dei quali opera anch’essi di altre persone sofferenti.
Trascorso il breve periodo di tempo a disposizione, prima di risalire sul mezzo che ci riportava a casa, ho avuto il tempo per raccogliere alcune brevi impressioni tra i soci colleghi di Agorà. Tutti i commenti sono stati ampiamente positivi e di gratitudine per l’ Associazione A.F. che ci ha permesso di vedere ammalati sereni, sorridenti ed anche partecipi in alcune attività proposte dai tanti generosi volontari a disposizione.
Sono contenta che siate stati soddisfatti del pomeriggio trascorso all’Alzheimerfest. Qualcuno pensa che i soci di Agorà, per le diverse attività che sviluppano all’interno della Civitas Vitae, non siano sensibili ai bisogni degli ospiti di OIC, quando invece proprio per la nostra età avanzata e per tante esperienze in famiglia o presso gli amici sappiamo dare anche noi il nostro contributo di umanità e amore verso le persone più fragili. Spero quindi ci siano ancora tante altre opportunità di unire le forze associative con quelle dei familiari per dare, nel nostro piccolo, un aiuto diretto ai malati e alla ricerca scientifica. Grande ammirazione da parte nostra va comunque ai volontari del V.a.d.A. che, anche loro non più giovani, si sono dedicati all’accompagnamento degli ospiti che hanno partecipato a questa bella e interessante uscita. Giancarla
È proprio frequentando queste strutture che ci si rende conto che c’è ancora tanta umanità anche da parte dei giovani nei confronti di queste persone fragili e ben vengano queste iniziative