Sto leggendo un libro che trovo molto interessante e che mi fa riflettere; Vi allego qualche periodo, se vi interessa l’argomento, ve lo consiglio.
(da “La felicità sul comodino” di Alberto Simone)
“Insomma, semplicemente dando credito a quello che la scienza ci aveva rivelato ormai da decenni, capivo che la nostra consapevolezza del mondo che ci circonda non è maggiore di quella di una formica rispetto all’esistenza di stelle, pianeti e polvere cosmica. I risultati delle ricerche di Einstein, Planck e altri fisici ci hanno dimostrato che, oltre un certo limite dimensionale, la materia non appare più tale ma rivela la sua natura originaria di energia pura, visibile talvolta sotto forma di particelle e misurabile sotto forma di onde, o frequenze vibrazionali. La percezione di cosa sia davvero la realtà è dunque al di là delle nostre possibilità sensoriali, ma ciò non significa che la realtà sia inesistente.
“Di colpo, quella domenica mattina, la mia visione materialistica delle cose aveva lasciato il posto a una visione energetica, e le certezze derivate dal visibile avevano dovuto lasciare per sempre il posto a una realtà non meno vera, per quanto invisibile
Purtroppo, nel momento in cui la mia mente accettava questo pensiero anche l’idea di me stesso e dei miei simili doveva necessariamente mutare. Così come l’universo con cui siamo interconnessi, anche noi non possiamo che essere fatti di molecole, energia, onde, e funzioniamo come qualsiasi campo energetico, dotato di un aspetto vibrazionale che dà origine a una frequenza di campo. Il nostro personale campo di energia, seppure invisibile, si espande intorno a noi e interagisce costantemente non solo con quello delle altre persone, ma con tutto ciò che ci circonda. Coerentemente con questa visione, potremmo considerarci alla stregua di radio ricetrasmittenti, che emettono e ricevono segnali e li scambiano con gli altri quando sono accomunati dalla stessa modulazione di frequenza. Questo spiegherebbe, al di là delle cosiddette affinità elettive o di carattere, perché siamo più in sintonia con certe persone che con altre, e potrebbe spiegare anche il mistero e la magia dell’interesse che nutriamo per determinate persone invece che per altre, dell’attrazione fisica che sentiamo per qualcuno e persino il mistero dell’innamoramento.”
“Ti invito quindi a non accontentarti di quello che vedi: accettare il fatto che la realtà non è solo quello che percepisci con i sensi, bensì qualcosa di più complesso, profondo, giocoso, dinamico e affascinante. Ed è molto più ricca e capace di rispondere ai nostri bisogni in modi creativi e imprevedibili, se solo glielo permettiamo. La felicità con la F maiuscola Spesso mi si obietta: «Come si può essere felici di fronte alle catastrofi
Cara Elisa,
generalmente d’estate quei (pochi) italiani che leggono libri, prendono in mano ‘cose’ leggere (romanzi gialli, d’avventure e cose del genere).
Tu ti dai a letture ‘impegnate’ e non facili.
Ti ringrazio del consiglio, anche se la mia curiosità filosofica la ho superata, ormai, diversi anni fa, per cui dubito, almeno per ora, di accogliere il tuo suggerimento, in ogni caso bene accetto.
Caro Paolo, grazie del complimento. Forse (purtroppo) mi è rimasto una particolarità dei bambini: “La curiosità, non smetto mai di chiedermi Perché?” Non ti nascondo che la cosa non mi ha facilitato la vita perché ho scoperto che, in questa vita nulla è certo, c’è sempre qualcosa in più, non si finisce mai di scoprire….
Conversando con Elisa sui problemi della vita, un giorno mi ha fatto notare che gurdandomi e parlando manifesto o emano due personalità,
Una è Danilo con la sua solita filosofia di vita possibilmente aperto al prossimo, la seconda la chiamo Giorgio che guardandolo bene emana qualche cosa di dubbioso che nasconde qualche cosa che lo angustia e le toglie quella parvenza di tranquillita e serenità che emana come Danilo.
Non so se questo commento sia pertinente con la Felicità sul comodino, lascio a chi legge questo commento l’ardua sentenza
Certamente, caro Danilo, secondo il mio punto di vista, in noi c’è questa polarità. Particolarità che ci procura tanti guai e sofferenze, ci fà mettere in discussione noi stessi. Ma se osserviamo bene è anche un modo per crescere, anche quando si è vecchi. 😉
Interessante discussione.
Se non due personalità tutti noi, in modo particolare chi ha un vissuto alle spalle, abbiamo, forse, due aspetti.
Un aspetto esteriore, che tutti possono vedere, e che magari cerchiamo di pilotare e/o forzare in modo che possiamo ‘piacere’ o perlomeno non ‘dispiacere’ al prossimo.
Ed un aspetto interiore che a volte differisce dal primo, anche di molto, e che magari non vorremmo che il prossimo ne venisse a conoscenza, se non gli Amici o le persone con cui siamo in confidenza, ed che magari per certi aspetti cerchiamo anche di nascondere a noi stessi.
Ottima osservazione, caro Paolo, “Nascondere a noi stessi” io direi addirittura aspetti che nemmeno noi pensiamo di avere e che li scopriamo solamente quando ci capita la prova o tentazione che ce li fa scoprire. Personalmente
Vedo con piacere che il mio commento ha suscitato qualche ulteriore riflessione, scopro cosi che molti aspetti e vicende della vita, nascondono queste realtà che ognuno di noi ha in seno e nella sua anima.
Nella vita non si impara mai abbastanza a conoscere il prossimo e a volte scoprire delle realtà conosciute casualmente, che ci fanno capire che la vita e sempre in movimento nel bene e nel male. sapere segliere quella giusta e sempre una cosa ardua, a volte si è guidati dal buon senso che ci salva da eventi poco piacevoli, e a volte si è carpiti dalla buona fede, e questo lo ritengo il più difficile da gestire quando si è colpiti sopratutto ingenuamente e in buona fede.
Più di qualcuno di noi (mi ci inscrivo anch’io in tale categoria) trova più facile esprimere le proprie idee, le proprie sensazioni scrivendone.
Quando si scrive bisogna pensare, si ha modo di scegliere le parole, i termini più appropriati, si può tornare indietro rileggere quello che si ha scritto ed alla fine, se non si cambia idea, premere su ‘invio’.
Parlando, magari in un colloquio, in una discussione si può essere interrotti e si può anche perdere il filo e lasciare incompleto il ragionamento che si vuole esprimere.
IL BLOG potrebbe essere anche un luogo di riflessione e di scambio di idee
Peccato che ci sia poca partecipazione.
Bello lo scambio di pareri. Provo per vedere se parte
questo invio. Ciao
E’ arrivato. Sereno pomeriggio!!! 🙂
Premesso che, come dice Paolo nel suo come sempre puntuale e preciso commento, la lettura di ” la felicità sul comodino” mi si presenta molto, troppo forse impegnativa, questo è il mio pensiero, queste le mie convinzioni di credente al riguardo. A chi obietta che la fede è pura illusione, mi viene spontaneo rivolgere a me stesso questa semplice domanda: ma allora, se non esiste un Essere Superiore, chi ha creato il mondo? e l’uomo e la donna attraverso i quali sulla terra agiscono miliardi di persone? e gli animali? e tutte le meraviglie che abbiamo quotidianamente davanti agli occhi, di chi sono opera?. Io credo in Dio ed a lui mi affido con convinta fiducia e speranza, cercando di vedere nel mio prossimo la sua immagine e di percepire la sua presenza sempre vigile a guidare il mio quotidiano operare.
Carissimo Vitaliano,hai toccato un argomento molto serio ed importante:”Dio”. Io il libro l’ho letto tutto e ti assicuro che lo scrittore non mi sembra affatto un ateo. Invita ad essere sereni usando parole di amore e bontà. A volte, capita anche a me, quando parlo con atei, nella speranza di arrivare ai loro cuori, di usare parole come energia positiva che, per quanto gli scienziati si diano da fare, non riescono a dare una spiegazione. Parlo di amore, quella forza che permette addirittura, a volte, di dare la vita per il prossimo. Mi hai invitato così a fare una piccola ricerca su una frase della Bibbia(Esodo 3):” Quando Mosè si è avvicinato incuriosito al roveto che ardeva nel fuoco, ma non si consumava, si è sentito chiamare e, dopo un dialogo ha chiesto il nome per riferirlo agli Israeliti.La risposta è stata .”ego eimi ho on – Io sono l’essere – Io sono colui che è” D’altra parte come si può rinchiudere l’infinito in un nome? Noi purtroppo nella nostra pochezza abbiamo bisogno di nomi. Scusami se mi sono dilungata troppo, ma purtroppo, sono fatta così ho il vizio della ricerca….. 🙂 Tutta colpa di internet!
A questo punto, ben venuto allora internet!