I nostri nonni, hanno ripetuto un miliardo di volte questa filastrocca:
“Quando vien la Candelora, de l’inverno sémo fóra, ma se piove o tira vénto, ne l’inverno semo drénto”.
A livello meteorologico, quindi, si ritiene di poter fare una previsione verosimile in base alle condizioni della giornata: se durante la Candelora è bel tempo, la primavera è davvero alle porte, se al contrario piove, tira vento, o è nuvoloso, si prepara l’ultima sferzata del freddo invernale.Come tutti gli adagi d’un tempo, anche questo trova origine nella tradizione contadina e popolare che fa coincidere il giorno della Candelora, con un momento particolare del ciclo vegetativo, cioè con il momento di passaggio della natura dall’inverno alla primavera.
Candelora, dicono gli studiosi deriva dal latino: “Benedizione delle candele”.
L’inverno è come un grembo in cui la natura si rinnova ogni anno. il mese di febbraio è l’ultimo atto di questa gestazione. A febbraio questa energia sta giungendo al suo punto massimo di concentrazione e maturazione per esssere partorita a marzo nell’esposione dei germogli che diventeranno fiori e frutti. Febbraio è anche il mese del Carnevale, la festa delle maschere. Un rito antico che prepara la rinascita primaverile: si getta via il vecchio guscio e si indossa un volto nuovo..