Agorà ha festeggiato il giorno dell’Epifania invitando i soci in Auditorium Pontello, nel pomeriggio, ad un bellissimo concerto Gospel organizzato da “U.S. UNITED SINGERS GOSPEL CHOIR” a favore della cooperazione internazionale “Jardin de los ninos”.
Come il solito ho voluto scattare alcune foto, mettendo in evidenza le espressioni dei cantanti, soprattutto i solisti, notando che tutti hanno saputo interpretare, con le espressioni dei loro volti e le loro movenze il significato del canto Gospel. Parte del merito va’ anche alla loro direttrice Anna Tosato che ha saputo dirigerli non solo con tecnica ma anche con il cuore e l’anima. Conoscevo già la storia di questo tipo di canto ma ho voluto accertare le mie conoscenze facendo una piccola ricerca nel Web:Gospel in inglese significa Vangelo. La storia di questo genere è complessa e articolata, e si sviluppa attraverso un paio di secoli di mutamenti sia sociali che culturali.Ci si riferisce al Gospel per comprendere una serie di generi diversi che nascono tutti dalla stessa radice afro-americana: dagli schiavi strappati alle loro terre e costretti a vivere e lavorare in un mondo che era loro ostile.Persone letteralmente spogliate da ogni diritto di essere umano che riversavano nel canto e nella preghiera a Dio tutto il dolore per le umiliazioni subite e allo stesso tempo la speranza che un giorno tutto quel dolore cessasse. Cantavano per darsi il ritmo nelle dure e interminabili giornate di lavoro nei campi, cantavano per poter comunicare con i propri fratelli in un linguaggio in codice per pianificare tentativi di fuga, o adunanze.Cantavano per farsi forza e mantenere la loro dignità di esseri umani che gli schiavisti bianchi facevano di tutto per cancellare. Vedevano in Gesù un amico, un alleato, un’entità alla quale aggrapparsi con tutte le loro forze per credere che un giorno, presto o tardi, quella condizione al limite delle possibilità umane sarebbe finalmente cessata, dando loro la tanto sospirata libertà.
Agorà, per rimanere nello spirito del fondatore dell’O I C, ha chiesto ai partecipanti una piccola offerta libera da devolvere in beneficenza all’associazione “Jardin de los Ninos” In Rwanda, dandoci la possibilità di divertirci pensando anche a chi è nella sofferenza.
Un concerto che ha intrattenuto tutti gli invitati a bocca aperta, tanto è stato bello, un gruppo che dire bravo non basta, sono state due ore veramente belle e piacevoli, i canti soavi ti entravano nel cuore e con la mente ti portavano a capire tutte le sofferenze che ha provato quella povera gente.