Il Padova, ottavo in classifica con punti 35, scende sul non facile terreno del “Martelli” per incontrare il Mantova, terz’ultimo della classifica con punti 22, squadra dal glorioso passato, per anni anche in serie “A”, ora assetata di punti per, tentare di uscire dalla difficile situazione nella quale si è venuta a trovare. Anche i veneti però sono ben determinati, decisi a conquistare i tre punti per avvicinarsi ulteriormente alla zona play-off dalla quale non sono irrimediabilmente tagliati fuori, dopo la confortante vittoria contro la Renate della settimana scorsa. I molti tifosi giunti da Padova (oltre 350), sperano dunque di assistere ad una vittoria dei propri beniamini, magari dopo novanta minuti di bel gioco. E così avviene. In attacco fin dall’inizio, padroni del centro campo e sempre in anticipo sugli avversari, chiudono il p.t. in vantaggio di due reti, splendide entrambe, realizzate da uno degli acquisti di Gennaio, il giovane e convincente Finocchio. Nel s.t. il Padova si limita a controllare il gioco, salvo a ripartire all’attacco dopo il gol dei padroni di casa per ristabilire le distanze di sicurezza con il terzo gol del solito Altinier. Ora il Padova, avendo scavalcato la Reggiana sconfitta a Cremona, si trova al settimo posto della classifica, sempre più rinfrancato, sicuro dei propri mezzi, e pronto a lottare fino all’ultima gara per conquistare i play-off.
Settima vittoria consecutiva per il Cittadella. Sabato 5 marzo alle ore 17,30, sul terreno del “Tombolato” reso quasi impraticabile per le abbondanti piogge che lo hanno flagellato fin dalle prime ore della mattina, i primi della classe incontrano la penultima in classifica, l’Albinoleffe che all’andata li aveva sconfitti a Bergamo per 2 a 0 in quella che fu definita la più brutta prestazione della squadra veneta dall’inizio del campionato. Far correre la palla si presenta impresa ardua e le pozzanghere disseminate sul terreno di gioco, costituiscono un insperato alleato per chi si difende strenuamente per cercare di ottenere almeno un improbabile pareggio per zero a zero. Dopo novanta minuti di “pallanuoto”, di calcio infatti non si può parlare, i 22 atleti lasciano il campo stremati, ed i padroni di casa vincitori, grazie ad un gol realizzato al 22° del p.t. dal loro “gioiellino” Yallow. Ora in classifica si trovano, a nove gare dalla fine, sempre primi e con sette punti di vantaggio sulla seconda ed attendono con fiducia e serenità di incontrare lunedì 14 marzo ad Alessandria, ( in diretta TV alle ore 20 sul canale 57 – RAI sport 1) la fortissima squadra di casa in una delle gare, forse decisive per la classifica finale del campionato.
Vitaliano Spiezia
Chiedo all’amico Vitaliano, per quale motivo le due società, Cittadella e Padova calcio non si uniscono? Secondo il mio modestissimo parere potrebbero fare una grossissima e fortissima società sportiva con importanti ricadute sul territorio. Penso che il tempo dei campanilismi sia scaduto! Ai posteri l’ardua sentenza.
Dino Bertuzzi
Sentenza molto ardua, caro Dino !
Anche senza andare nelle grandi città che hanno due squadre, vedi Milan e Inter e così via, basta guardare alla vicina Verona con il Verona (ex Hellas) e il Chievo ……
Una unione come quella da te proposta si è attuata, ormai diversi, anni fa tra il Venezia Calcio e l’AC Mestre (comunemente chiamata Mestrina) e ne è nata quella che, allora, veniva comunemente chiamata VeneziaMestre. Quella è stata sopratutto una fusione per motivi economico-finanziari, all’epoca il presidente di tutte e due le squadre era ……. Zamparini.
In ogni caso quella unione non ha dato risultati di rilievo.
Caro Dino,non è sbagliata la tua osservazione, ne tanto meno il tuo suggerimento; però devi sapere che l’A.S. Cittadella esiste da moltissimi anni, già da quando io, ragazzino, giocavo con una delle tante prestigiose squadre giovanili del Calcio Padova, che allora militava tra i professionisti in serie “A” e costituiva per tutti gli avversari un vero spauracchio quando dovevano incontrarla. Questa piccola realtà di provincia, una delle tante che alla domenica si divertivano a dare calci ad un pallone, piano piano,sotto l’impulso e la spinta dell’indimenticabile ed ineguagliabile cavaliere del lavoro Angelo Gabrielli, titolare della “Siderurgica Gabrielli” ma anche vero uomo di sport, è cresciuta sempre più, diventando una realtà di tutto rispetto e di grandi potenzialità degna di militare nelle categorie professionistiche del calcio nazionale dove mi auguro che al termine del presente campionato di Lega Pro ritorni, visto che nella scorsa stagione è retrocessa dalla serie “B”, peraltro immeritatamente, dopo alcuni anni di onorevole militanza. Vitaliano Spiezia
Devo imparare a scrivere sul compiute, non conosco ancora bene la tastiera e non ho mai scritto a macchina, perciò eccomi ad allenarmi, come mi ha consigliato giustamente Giancarla..Parlerò del mio compito in mediateca svolto al martedì. Ero, come al solito, con il mio compagno di lavoro Rino Forese,”il poeta”, ma anche uomo straordinario, gentile e sensibile..Non viene molta gente in mediateca per prendere libri, però, molto spesso vengono ospiti con la carrozzina, accompagnati da qualche famigliare o anche da soli, vengono avanti, si guardano attorno e poi se ne vanno. Martedì scorso è venuta una signora, viene spesso perché legge tantissimo, una signora colta e molto intelligente, mi piace parlare con lei, abbiamo creato una certa confidenza, lei è sempre sola perciò capisco che le fa piacere fare due chiacchiere assieme. Dopo un po’ è arrivata un’altra signora, anche lei sola, spingeva con le mani la carrozzina, purtroppo ha perso una gamba, sembrava smarrita, sorridendo mi sono avvicinata, le ho chiesto se voleva leggere qualche libro, spiegandole che noi siamo lì apposta per questo, lei non aspettava altro, aveva bisogno di parlare, non è molto che è ospite in questa struttura. Mi ha raccontato la sua storia, come ha perso la gamba, un po’della sua vita, mi ha anche detto che si trova bene qui, che è ben curata, ma che è tanto sola, io le sorridevo, la consolavo e la incitavo a parlare, a raccontare, sentivo che ne aveva bisogno.. Poi ci siamo salutate, le ho detto di tornare che avrebbe trovato sempre qualcuno per fare due chiacchiere e anche una risata come aveva fatto con me.
Io mi sono sentita felice e contenta quanto queste due signore, sentivo di avere dato loro un po’ di serenità, ne hanno tanto bisogno. Penso che questo è uno dei compiti importanti che abbiamo tutti noi soci di AGORA’, lavorando in questa struttura, inoltre ci farà tanto bene anche a noi.
Cari saluti a tutti.
MILVIA
‘
Cara Milvia, ammiro ed apprezzo il tuo sforzo di fare pratica.
Complimenti per la tenacia, dopo tanti anni di insistenza da parte mia ti sei finalmente decisa ad usare il computer.
L’unico errore che hai fatto è quello di postare il tuo articolo come commento di una cronaca sportiva di Vitaliano, perché al momento è l’unico modo che conosci per entrare nel blog. In attesa che tu sia in grado di farlo da sola, ti creo io un articolo inserendo il tuo testo. Mi sono piaciute molto le considerazioni che hai fatto perché hai perfettamente capito il nostro compito in Mediateca, che è stata trasferita al Santa Chiara proprio per gli scopi da te menzionati.
Giancarla