L’accordo tra Google e l’Italia per digitalizzare oltre un milione di libri antichi è tra le notizie dall’Italia oggi più gettonate sui siti internet stranieri. Dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Spagna agli Stati Uniti, l’iniziativa affascina.
Opere di Dante, Machiavelli, Galileo saranno scansionate e disponibili gratuitamente su Google Books, scrive il sito della Bbc, facendo notare che “non ci sono problemi di copyright per i libri pubblicati prima del 1868”. Precedenti tentativi di Google di scansionare libri hanno incontrato difficoltà giudiziarie negli Stati Uniti e in Francia, dove Google è sotto tiro per violazione del copyright.
L’iniziativa è accolta con favore dalle autorità italiane, puntualizza la Bbc, anche perché le pressioni di bilancio hanno ridotto l’importo che si può spendere per preservare le collezioni delle biblioteche nazionali di Roma e Firenze.Un’intesa “innovativa”, titola il Guardian, ricordando che arriva appena due settimane dopo la condanna di tre dirigenti Google da parte di un tribunale italiano. Google lavorerà in stretta collaborazione con le biblioteche italiane e con il ministero della Cultura: è la prima volta che il motore di ricerca ha una partnership del genere con un governo. Google coprirà l’intero costo della digitalizzazione.Nel blog in cui annuncia l’accordo, Gino Mattiuzzo, strategic partner development manager di Google, parla di “passo importante” e auspica accordi con altre biblioteche e altri partner. Google ha intese simili con l’università di Oxford, l’università Complutense di Madrid, il museo statale bavarese e altri.
Non mancano le perplessità: “Non è chiaro – osserva il Guardian – se Google stia creando la più grande biblioteca del mondo o il più grande negozio di libri. Alcuni temono che il motore di ricerca stia sfruttando il patrimonio culturale come contesto a buon mercato per fare pubblicità”. Ma Google rivendica le sue buone intenzioni.Il Times punta su Galileo, che con questo progetto “entra nell’era digitale”. “I suoi lavori saranno tra quelli scansionati da Google”, recita la didascalia a un’immagine dello scienziato italiano al cannocchiale.Il sito del quotidiano francese Le Monde mostra invece la foto di un libro del XVI secolo del fondo della biblioteca municipale di Lione, digitalizzata da Google nell’ambito del progetto Google Books. “La situazione giuridica di Google Libri è attualmente complessa”, spiega Le Monde. In Francia, dove Google è stata condannata in prima istanza per contraffazione ma ha fatto appello, certe biblioteche hanno deciso di fare ricorso all’aiuto dell’impresa americana per digitalizzare le loro opere. “E’ il caso della biblioteca di Lione. La Bnf (la biblioteca nazionale francese) invece esita. La digitalizzazione costa cara: un recente rapporto del Senato francese ha concluso che lì appoggio di Google è indispensabile, in mancanza di fondi, per digitalizzare il patrimonio delle biblioteche francesi”. La notizia trova spazio anche sui siti di Les Echos e delNouvel Observateur.
El Pais si sofferma sulla controversia suscitata dall’iniziativa: “Da quando Google ha annunciato il suo progetto di digitalizzare i libri, autori ed editori, biblioteche e governi si sono confrontati al dilemma; resistere o collaborare. Il sogno della biblioteca universale… si scontra con il sospetto di monopolio culturale e, per alcuni, è una sentenza di morte per i diritti d’autore. Il governo italiano non ha esitato a firmare il primo accordo tra l’impresa statunitense e il governo di un Paese”.
In Spagna, gli accordi con l’Università Complutense di Madrid e la Biblioteca di Catalunya hanno fini qui portato alla digitalizzazione di 100mila libri liberi da diritti. Per i libri coperti da copyright, Google ha accordi con un centinaio di case editrici e istituzioni.
Lo spagnolo El Mundo mette sul suo sito la foto del trattato di estetica e meccanica di Leonardo da Vinci e annuncia entusiasta che per la prima volta chiunque disponga di accesso a Internet potrà consultare in formato digitale opere di Dante, Petrarca o Galileo conservate nelle bliblioteche nazionali di Roma e Firenze.
Il Wall Street Journal – dopo avere anch’esso ricordato la condanna subita da Google in Italia – parla di costi e benefici. La digitalizzazione dei libri attualmente cosa 30 centesimi di euro per pagina, secondo Ida Fontana, direttrice della biblioteca nazionale di Firenze. Ma Nikesh Arora di Google ha affermato che il costo sarà notevolmente inferiore con le tecnologie di scanner di Google.
“Arora – si legge sul Wsj – ha glissato sulle domande su come Google trarrà vantaggio dall’operazione, dicendo che il suo obiettivo è di creare una biblioteca universale, il cui utilizzo sarà rafforzato dalla sua stessa natura di essere esaustiva”.
La cifra di un milione di libri rappresenta uno “spartiacque” nel dibattito sul copyright che ha tormentato le ambizioni editoriali di Google. E questa infatti – ha detto Fontana – la quantità di libri italiani, conservati nelle biblioteche nazionali, pubblicati prima del 1870, la data limite per il copyright europeo.
Arora ha sottolineato che l’accordo con l’Italia stabilisce un precedente per intese simili in Europa e si è detto pronto ad appoggiare qualsiasi soluzione proposta dalla Commissione europea e altre autorità. La commissione Ue, che ha il suo progetto Europeana, “spera che un’azione rapida sulle regole di copyright dia all’Europa un vantaggio rispetto alla soluzione Usa, dove Google sta negoziando direttamente con gli editori”.
La soluzione americana, come riferisce il San Francisco Chonicle, è difficoltosa: il Dipartimento della Giustizia si è infatti pronunciato contro un accordo per conciliare le cause sul copyright avviate contro Google da autori ed editori.”Tutti noi sappiamo che conoscenza è potere”, ha anche detto Arora – si legge sul sito del quotidiano californiano – ricordando di essere cresciuto in India, dove doveva aspettare tre mesi perché un compagno restituisse alla biblioteca un libro prima di poterlo studiare per un esame.