Il mio viaggio a Londra
Eccomi arrivata a Londra, dopo una serie svariati di mezzi pubblici finalmente posso riabbracciare, molto emozionata, le mie nipoti Francesca e Chiara e la mia pronipotina Nayla di 20 mesi. Ormai corre disinvolta e comincia a dire le prime parole (con noi in italiano e con il padre in inglese) appena mi vede mi tende le braccia e vuole essere presa in braccio. Finalmente posso coccolarmela!
Sarò ospite di Francesca che si è presa una settimana di ferie per accompagnare la sua nonnina quasi ottantenne a visitare Londra.
Eccomi al primo tempio tradizionale Induista d’Europa: definito una delle sette meraviglie di Londra. L’atmosfera che vi si respira è di silenzio, pace e spiritualità. Subito dopo una moschea, posso contemplarla solamente dall’alto, la parte destinata alle donne.
Seconda tappa la Funivia sul Tamigi, dove vedo parte di Londra dall’alto e noto quanto sia particolare la sua architettura e non la smetto più di scattare fotografie.
Terza tappa Buckingham Palace: decisamente è un palazzo imponente e la Regina c’è, lo segnala la bandiera issata. Mi viene da sorridere osservando le guardie che fanno le loro manovre per tornare poi nelle loro cabine.
Quarta tappa Covent Garden: vi sono i più svariati, caratteristici negozietti, lungo un corridoio nel mezzo del quale vi sono delle statue vestite interamente con fiori freschi, non credo ai miei occhi, li tocco, sono proprio freschi. Piazzali con giocolieri, bar molto particolari con orchestrine, c’è da perdersi, il tutto è molto affollato e non basterebbe una settimana per visitare tutto.
Abbastanza vicino c’è Westmister, la chiesa ed il Big Ben ma purtroppo non posso vedere molto perché sono in ristrutturazione. Ma mi consolo osservando incantata la ruota il London Eye (se dovessi ritornare a Londra, voglio andarci, dev’essere super emozionante!)
Quinta tappa Holland park, un enorme parco dove si trovano parecchi animali liberi, gli scoiattoli si avvicinano nella speranza di ricevere noccioline. Al centro dello stesso si trova Kyoto Garden (un parco giapponese)
Sesta tappa National Gallery, si trovano dipinti dal 1200 al 1930 divisi in enormi sale. Tre ore mi sono bastate per visitare solamente 3 sale e l’ultima non completamente.
Mi ha stupito la popolazione londinese multietnica, ho incontrato parecchi musulmani con i loro abiti tradizionali e parecchie donne con il burqa. Simpaticissimi sono gli scolari/e con la loro elegante divisa (camicia, cravatta, giacca con lo stemma del loro college.) I trasporti sono puntualissimi; penso di non aver mai preso in vita mia tanti mezzi.
Non sono mai stato in Inghilterra,purtroppo! deve essere molto bella ed attraente.Spero prima o poi……. per il momento mi accontento di fare una sua minima conoscenza leggendo il tuo diario ed osservando le belle immagini del servizio fotografico. Grazie Elisa.
Grazie a te caro Vitaliano!
Cara Elisa, mi permetto di farti i complimenti.
A mio avviso hai compreso benissimo lo spirito del Blog, postandovi foto ed articoli (per inciso scritti bene!) relativi a cronache e pensieri personali.
A proposito del tuo presente articolo, anche tu hai in famiglia delle ‘expat’. Tua hai due nipoti, io una figlia. Ormai siamo in buona compagnia.
Ho notato e apprezzato il fatto che hai messo l’accento sull’aspetto ‘umano’ di Londra. Anch’io nella mia breve esperienza londinese di qualche anno fa ho notato la multietnicità della popolazione, ho visto persone di tutti i ‘colori’, di tutte le etnie ed ho sentito parlare una multitudine di lingue, una delle più diffuse era l’italiano, parlato sia dai turisti che da chi vive e lavora a Londra.
Londra, intesa in senso lato con anche e suoi dintorni, è una città originale e particolare molto diversa dal resto del Regno Unito.
Grazie, caro Paolo.
Avrei voluto soffermarmi maggiormente sulla multietnicità della popolazione, ma temevo di essere troppo prolissa. Il tuo commento mi dà l’opportunità di aggiungere che ho visto, in una settimana,un solo clochard e quelle persone che qui in Italia,si vedono ai lati delle porte dei supermercati, a Londra li trovati tutti al lavoro, anche in lavori di un certo prestigio. Forse dovremmo farci qualche domanda!!!
Cara Elisa,
penso che non dovresti preoccuparti di essere troppo ‘prolissa’ se ti va di scrivere.
Nel caso specifico di Londra, ma il discorso si può tranquillamente allargare ad altri temi, chi ci è stato probabilmente può confrontare la sua esperienza con le tue impressioni, e chi non ci è stato può trovare interessante le tue descrizioni che sono un po’ diverse dallo stereotipo delle agenzie di viaggio.