VITA DA CANI
Errante entrò nella mia vita
quel dì che piangente
mi lasciò la palombella.
Entrammo insieme
oltre la porta schiusa,
ognun con suoi pensieri
di insopportabile dolenza.
Era ancor vuoto
il posto mio,
e si accucciò accanto
lo sperduto macilento Errante.
Volsi lo sguardo al cielo
e pregando pensai,
chi salverà questo innocente,
vittima della barbarie umana,
sembrante bigotta e benigna
quando deve apparire.
Un tozzo di pane
c’era ancora
nella disadorna
abbandonata stanza.
Affamato non mangiò vorace,
a modo suo
mi diede prima una carezza.
Ormai salvato,
mi appoggiò sereno il musetto
per ringraziarmi.
In verità amico mio,
col tuo amore,
sei tu che mi hai salvato.
Ceronte
(Gennaio 2019)
Non potevi, con così poche parole, descrivere meglio quello che gli animali ci donano. Grazie caro Rino, sai parlare ai cuori!