IL PRESEPE
Un giorno, di qualche mese fa, vidi un signore garbato e apparentemente educato,controllare un angolino di terreno esteticamente insignificante, al mio sguardo da lontano. Aspettai che se ne andasse e curiosando vergognosamente andai a mirar questo scampolo di prato per qualcuno così importante. Era muschio. Solamente un bel rigoglioso muschio. Girai i tacchi e un po’ deluso mi allontanai. Ѐ passato il tempo, rinfrescata l’aria e una particolare benevola disponibilità si legge negli occhi della gente. Mi detti una manata in fronte e ricordai l’arcano. Eravamo prossimi al Natale che coinvolge profondamente il cristiano a controllarsi l’anima e prepararsi il cuore a festeggiare la ricorrenza con fraterno amore. Non c’è festa più partecipata da ogni cristiano di un Natale in famiglia con una preghiera… e un buon boccone!!!! e con lo sfondo della stanza l’immancabile paesaggistica del Presepe. Ecco svelato il mistero del rigoglioso muschio, tanto ricercato anche da noi giovinetti, negli anni passati, già scelto da qualcuno previdente per completare la scena della nascita del figlio di Dio. Non c’è una guida da rispettare, c’è chi immagina la realtà riprodotta da qualche pittore del passato, qualche altro ambienta l’evento in una tiepida stalla tra qualche animale che col suo fiato riscalda. Altri in una grotta tra un pulviscolo di neve che intenerisce il cuore e fa rabbrividire l’astante, altri ancora tra fiori e piante, quasi una primavera, ecco dove va il muschio. Con una fantasia illimitata ogni componente della famiglia dà il meglio di sé: Aggiunge qualche vicino di casa con un vestitino per il neonato o qualche amica con qualcosa di caldo per la mammina e magari anche qualche pastore con gregge, che passava di là. Per finire, anche il Presepe contribuirà a festeggiare in lieta compagnia e amore, la nascita del Salvatore.
(Novembre2018) Ceronte
Caro Rino ti ho inserito questa foto del Presepio, che assomiglia molto ai presepi che facevo da ragazzino assieme ai miei fratelli nella ricorrenza del Santo Natale. Partecipando anche alle competizioni con altre famiglie giudicate dal Parroco
Che bei ricordi e quanta nostalgia suscitano in me e il bell’articolo di Rino e le belle foto di Danillo; grazie ad entrambi per avermi fatto ritornare alla mente i tanti anni felici e sereni della mia giovinezza trascorsi con i coetanei che frequentavano ogni pomeriggio il patronato della Parrocchia. Purtroppo non ne vedo più molti;alcuni si sono spostati in altre località di Padova o fuori città, qualche altro purtroppo non è più di questo mondo. U caro ricordo a tutti loro!
Grazie cari amici, per la solidarietà di un ricordo, per noi così tenero e ingenuo, nonostante il significato fondamentale
per la religione. Rileggendolo mi è venuta l’idea di “copiarlo”
in dialetto che, come a voi, anche a me son tornati i ricordi e sono nella nostra “lingua”.
Però non vorrei essere troppo invadente nel nostro Giornale, perciò lascio a Danillo la discrezionalità di pubblicarlo o no. Grazie ancora e Buon Natale.
Ti ringrazio ancora una volta caro Rino; primo per che il blog è fatto apposta per scriverci sopra e mi piacerebbe che tanti altri contribuissero ad arricchirlo con i loro interventi;secondo per che da buon padovano amo profondamente la lingua che ho per prima conosciuta, tanti anni addietro.