Mi accorgo, che sempre più il tempo passa, come il fisico anche il mio cervello si rallenta e la cosa mi preoccupa……..
Vado in un posto per prendere una cosa e, Magia, non mi ricordo cosa sono venuta a fare, a volte dimentico spesso la luce accesa, devo concentrami per ricordare se ho fatto tutte le cose che dovevo eseguire, i nomi delle cose, delle persone, ecc. vengono, se ho pazienza, dopo un po’, rimangono fermi nella punta della lingua. La cosa mi rattrista e peggio ancora mi irrita.
Per fortuna qualche volta rido di me stessa e, quando sono a tavola con i mie racconto l’aneddoto per rallegrare la compagnia, il più raccontato e quello che ha suscitato più ilarità è stato quello che segue:
“Questa estate sono stata una settimana al mare con una delle mie nipoti (come zia) nel mio solito albergo.
Con Paola ho un feeling molto particolare, e quando sono assieme a lei viene fuori spesso in entrambe la vena umoristica generandoci delle belle risate.
Eravamo nella sala ristorante per la collazione, avevamo già fatto il primo giro ai vari tavoli del buffet e mi accorgo che lei si era presa anche un bel bicchiere d’acqua, poco dopo vedo che si alza per prendersi dell’altro e cortesemente le chiedo di prenderne uno anche per me. Nel mentre penso:” finché lei prende il mio, io bevo il suo e poi lei beve quello che ha preso per me. Prima del previsto lei arriva e mi mette il bicchiere proprio davanti, inchina legermente la testa per prendere la pastiglia che doveva assumere; io automaticamente prendo il suo bicchiere e bevo. (Le mie mani avevano ricevuto in ritardo l’impulso del mio cervello) Lei alza la testa e mi guarda smarrita non vedendo nulla davanti a se ed io prontamente dico con un’espressione angelica: “Oh oh ho bevuto il tuo!” I nostri sguardi si sono incrociati ed è seguita una irresistibile risata, risata che per quanto il galateo ci imponeva di trattenere, è scoppiata fragorosa anche perché questa ci ricordava altre nostre sciocchezze fatte, delle quali ci eravamo burlate.”
Che dite devo continuare a riderne o devo preoccuparmi ed andare dal medico???
Carissima Elisa
stai parlando di corda in casa dell’impiccato. Proprio questa mattina sono uscito per andare al bar per fare colazione, ho preso la macchina per poi andare al supermercato.
Come al solito prendo il caffè con una brioche leggo il giornale esco e mi avvio a piedi verso casa. Dopo aver percorso bel pezzo di strada verso casa, ho avuto la necessità di usare il fazzoletto e nella tasca .c’era la chiave della macchina. Non sapevo se ridere ho piangere su questa debolezza della memoria, tutta colpa dell’anagrafe, ho preferito fare una bella risata
.
Grazie per la consolazione e la bella risata che mi hai fatto fare !!!
Cara Elisa hai scritto in modo leggero ed anche divertente, di un problema serio ed, a volte, molto molto serio.
Ridersi, o perlomeno sorridersi, addosso e molto salutare ed indice di saggezza.
Grazie mille, Paolo!!!
Come ti capisco, Elisa! Sapessi quante dimenticanze, in un giorno: dalle chiavi al cellulare, dal portafoglio al fazzoletto, alla pastiglia delle ore otto, al telecomando che apre il cancello del garage; e non parliamo poi dei nomi, a volte anche quelli più ricorrenti, di amici o personaggi importanti dello sport, della politica, dello spettacolo…. e dire che a giorni alterni prendo anche regolarmente ( quasi sempre),la fialetta di, di, di: ah si, di fosforo!
Carissimo Vitaliano, mi voleva proprio una bella risata!!! Fa bene ridere assieme!!!