Anche quest’anno, come ormai da una radicata consuetudine, una parte del ricavato delle vendite del ‘Mercatino di Natale’ è stata devoluta in beneficenza.
Le socie del Laboratorio, su indicazione di Caterina Borille, hanno proposto di devolvere la nostra offerta di quest’anno alla Casa Priscilla ONLUS di suor Miriam Parolin. Questa organizzazione si occupa dell’assistenza a bambini e ragazzi, da 0 a 15/16 anni, italiani o figli di immigrati che provengono da famiglie con problemi di vario genere, come ad esempio: ragazze madri, uno dei genitori che si è eclissato, tensione nei rapporti tra figli e genitori, problemi economici, perdita di lavoro e così via.
Il Presidente Soldà ha accettato la proposta e autorizzato l’erogazione dell’offerta.
Il 23 pomeriggio una delegazione di Agorà composta da Caterina, che svolge volontariato anche presso questa organizzazione, da Luciana, che è la responsabile, la referente e l’anima del Laboratorio ed io in qualità di rappresentante del Presidente e del Direttivo, si è recata alla Casa Priscilla, in via Crescini, per consegnare nelle mani di suor Miriam la busta con l’offerta di Agorà.
Questa è la cronaca “ufficiale” dell’evento, ora mi permetto di esporre alcune mie considerazioni personali.
Io sono piuttosto ‘allergico’ alle cerimonie ufficiali: discorsi, inaugurazioni, foto ecc. E, francamente, non mi attirava molto andare a consegnare l’offerta di Agorà, tra l’altro eravamo all’antivigilia di Natale, c’erano gli auguri da fare le visite agli amici e tutte quelle cose che si fanno in tali circostanze.
Ritenevo però corretto che, in tale circostanza, il Direttivo fosse rappresentato, oltre che da Luciana Ceron anche da qualcun altro, possibilmente a livello di presidenza. Danilo, a causa di impegni personali, aveva difficoltà a partecipare e mi ha chiesto se lo potessi rappresentare, a questo punto non potevo fare altro che accettare.
Devo ammettere che ho dovuto ricredermi !
La breve esperienza di circa mezz’ora nella Casa Priscilla è stata molto significativa e, per quanto mi riguarda, anche commovente.
Suor Miriam è una persona notevole, era anche in contatto con il Prof.Ferro con cui si relazionava, ed intrattiene ancora rapporti con l’OIC di via Nazareth. Se non mi avessero avvisato prima non avrei certamente pensato di avere di fronte una suora, anche se devo ammettere che sono un bel po di anni che non ho rapporti con le suore. Suor Miriam, secondo il mio modo di vedere, è una di quelle persone che più si avvicina al mio ideale di altruismo, dedizione, amore e tolleranza.
La Casa Priscilla è sempre piena di bambini e ragazzi di varie età e di tutti i colori e di volontari anche piuttosto giovani, tra l’altro quando siamo andati, essendo ormai sotto Natale, i più grandi erano usciti e qualcuno dei più piccoli era ritornato in famiglia.
Qui di seguito ho messo alcune foto che però non rendono molto l’idea della Casa in quanto, essendo piena di bambini, era un problema fare le foto senza riprenderli.
Chi volesse maggiori informazioni su Casa Priscilla e suor Miriam, può digitare su qualsiasi motore di ricerca ‘casa priscilla padova’.
Paolo Vianello
Caro Paolo, mi è piaciuto molto il tuo articolo e sono felice che abbiate devoluto una parte del ricavato a questa Casa che anch’io conoscevo solo di nome.
Ho incontrato per la prima volta questa stupenda Suor Miriam circa un mese fa quando, su nostro interessamento, è riuscita finalmente ad andare a visitare il nostro Centro Infanzia “Clara e Guido Ferro”. Un posto da sogno per lei che vive una realtà ben diversa.
Ha poi visitato il Museo del Giocattolo e dato un’occhiata alla “vita” del Santa Chiara, in un primo pomeriggio come sempre affollato. Con Caterina abbiamo preso insieme un caffè, anzi suor Miriam non ha voluto prendere niente ma solo raccontarmi dei suoi bambini e delle varie difficoltà da superare quotidianamente. Era nell’occasione accompagnata da una giovane educatrice volontaria, anche lei stupenda nella sua attività giornaliera gratuita, pur essendo ancora senza un lavoro fisso retribuito.
Ringrazio Caterina per averci fatto conoscere questi esempi di grande umanità e amore e scopro in te Paolo, solitamente “tenebroso” e poco sorridente, l’altra tenerissima parte del tuo essere uomo. D’altronde un nonno di Agorà, e comunque un nonno “vero”, non può essere diverso.
Un abbraccio a tutti quelli che vedo nelle foto e a quel bambinello che non possiamo non desiderare di tenere stretto al petto e coccolare.
Giancarla
Cara Giancarla, mi fa piacere che tu conosca suor Miriam, è questo un rapporto che vorrei coltivare sia a livello personale che a livello istituzione come Agorà.
Ti ringrazio (affettuosamente) anche il “tenebroso”.
Come dice l’antico proverbio: l’apparenza inganna (….a volte).
Solo ora ho modo di leggere i vostri commenti sulla realtà alla quale abbiamo portato il nostro piccolo dono e devo dire che suor Miriam con i suoi bambini intorno mi ha toccato il cuore.
Grazie, Luciana