Ed eccoci arrivati al momento delle semifinali:
la prima, mercoledì 6 luglio, vede il Portogallo opposto al Galles. La partita, nei primi 45 minuti, esprime un gioco modesto, decisamente tattico, con le squadre che pensano a non scoprirsi per non subire gol. Un po’ meglio il s.t., illuminato dalla classe di Ronaldo da una parte e di Bale dall’altra. E proprio da un imperioso stacco di testa del primo ( 5° minuto) e da un suo preciso assist per il compagno Nani (8°) e la complicità di un grave errore della difesa del Galles che il Portogallo si portava in vantaggio per 2 a 0. E su questi due episodi si chiudeva la partita anche se nell’ultimo quarto d’ora gli uomini di mister Coleman sfioravano più volte la rete, mancata solo per mera sfortuna.
Giovedì 7 luglio, allo stadio “Velodrome” di Marsiglia, arbitro il nostro Nicola Rizzoli di Bologna, la Francia incontra la Germania. La partita è bella, combattuta, incerta, bloccata sullo 0 a 0 fino al 45 del p.t. quando uno sciagurato fallo di mano di Schweinsteiger dentro la propria area di rigore veniva giustamente punita dall’arbitro con il calcio di rigore che Griezmann trasformava con un tiro preciso ed imparabile. Nella ripresa la Germania si gettava in avanti alla disperata ricerca del pareggio si scopriva e così, quasi inevitabilmente subiva il raddoppio dei padroni di casa, sempre per merito di uno scatenato Griezmann, capocannoniere del torneo e migliore uomo in campo.
Domenica 10 luglio 2016. E’ il giorno tanto atteso da milioni di tifosi in tutta Europa; è il giorno della finalissima PORTOGALLO – FRANCIA, la partita che assegna il titolo di Campione d’Europa. Arbitro designato, il signor Mark Clattemburg, della Federazione Inglese.
La partita è spettacolare e molto combattuta; la Francia, sostenuta da un tifo indiavolato, parte a testa bassa, convinta di schiacciare nella propria area gli avversari che al contrario, pur rimasti privi del loro fuoriclasse Ronaldo costretto ad abbandonare in lacrime il terreno di gioco già al 25° del primo tempo per infortunio, non si scoraggiano, ma contendono palla su palla ai transalpini, tanto che il primo tempo si chiude sullo 0 a 0 come pure la partita al 90°. Si va dunque ai supplementari; e qui avviene quello che non molti si sarebbero aspettati. Al 6° minuto del secondo tempo supplementare Eder, in campo dal 33° del s.t. regolamentare sigla la rete che da la vittoria al “suo” Portogallo, che diviene così campione d’Europa per la prima volta nella storia.
Calano i battenti su un campionato europeo a mio avviso non bellissimo, che ha visto trionfare non la miglior squadra in assoluto, ma quella più determinata e convinta della sua forza. Vitaliano Spiezia
Come ho già scritto in altre occasione riguardo al calcio sono un profano.
Mi permetto di fare un commento su questo campionato appena concluso.
Nonostante i molti soldi che girano attorno al calcio, nonostante i molti milioni di euro con cui alcuni giocatori sono quotati, anche nel calcio come in molti altri sport, e forse anche più, conta il “cuore” !
Abbiamo visto squadre come il Galles, l’Islanda e anche la povera Albania comportarsi più che bene, ed anche il Portogallo ha vinto giocando la finale senza il suo miglior giocatore facendo fronte con il cuore e la disciplina ad una squadra che, non solo giocava in casa, che aveva in campo giocatori dal valore economico stratosferico.