Il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, attraverso il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), ha incaricato la Regione Umbria di definire un modello di indagine periodica, da estendere alle altre regioni italiane, sulla qualità della vita nelle persone con più di 64 anni. Il progetto ha la durata di due anni (2008-2010). Perché le persone con più di 64 anni?
Nel panorama mondiale l’Italia continua a essere uno dei Paesi con la maggiore proporzione di persone ultra 64enni che, a oggi, costituiscono circa il 20% della popolazione. Le più recenti proiezioni ISTAT indicano inoltre che, nel 2051, un italiano su tre avrà più di 64 anni.
Anche nel nostro Paese, l’invecchiamento della popolazione rappresenta “un trionfo e una sfida” per la società (OMS, 2002). Il generale aumento dell’aspettativa di vita non sempre corrisponde infatti ad una qualità di vita migliore: da un lato aumentano le patologie cronico – degenerative legate all’invecchiamento, con conseguente crescita dei costi assistenziali. Dall’altro, una società che invecchia presenta sfide di carattere sociale che richiedono risposte globali ed efficaci in tempi brevi. Di cosa abbiamo bisogno?
A fronte di tale scenario, l’OMS ha di recente tracciato una strategia di promozione della salute e valorizzazione della persona ultra 64enne, indicata con il nome di “Active Ageing”, che intende favorire una diversa concezione dell’invecchiamento a partire da un nuovo ruolo della persona ultra 64enne all’interno della società. A supporto di questa strategia, si raccomanda la messa in atto di un’attività di sorveglianza della popolazione ultra 64enne e di monitoraggio degli interventi