I SIGNORI DELLA FORESTA
(una favola quasi vera)
Ecco la storia dello strano incontro che il Signor Antonio ebbe con i Signori della Foresta: gli Elfi.
Dovete sapere che il Sig. Antonio era un nonno molto anziano, aveva otto nipoti già grandi e amava la natura.
La sua più grande passione era il contatto con la natura, perciò faceva spesso lunghe passeggiate. Amava sopra tutto percorrere i silenziosi sentieri delle foreste incontaminate del centro Europa dove anche gli animali selvatici vivevano in pace e non avevano paura perché erano protetti dai Signori delle foreste cioè gli Elfi.
Durante le passeggiate di solito, dopo aver camminato per qualche ora, si sedeva su un tronco e mentre si riposava gli animali della foresta venivano a fargli compagnia. Erano per lo più scoiattoli, qualche leprotto e molti uccelli.
Un bel giorno nonno Antonio, ormai tutti lo chiamavano così, stava percorrendo il solito sentiero nella foresta quando si accorse che un nuovo sentiero, che non aveva mai visto, si staccava dal suo abituale percorso per dirigersi verso nord. Il nonno Antonio disse e se stesso :.: “Strano sembra una magia, vediamo dove va a finire”. Percorse un lungo tratto del nuovo sentiero fino ad una radura, tutto era così bello che credette di trovarsi in un luogo incantato.
La radura era meravigliosa: un grandissimo prato con qualche gruppo di grandi alberi ed allegri ruscelli in cui gorgogliavano acque limpide. Vi erano diversi gruppetti di cervi con molti piccoli che pascolavano tranquillamente.
Nonno Antonio rimase a bocca aperta nel vedere quella scena bucolica. Fu allora che sentì uno scalpitio dietro di se, si girò e vide un gruppetto di piccoli cerbiatti accompagnati da una bellissima e rarissima cerva bianca. Istintivamente tese la mano verso di lei dicendo “poi” (in lingua degli elfi vuol dire vieni). La cerva lentamente lasciò il gruppo dei piccoli e si avvicinò. Il nonno stava per accarezzarla quando un voce disse “Buon giorno Signor Antonio”. La cerva si allontanò ed a lui non restò che guardare intorno per vedere chi l’aveva salutato.
Non c’era nessuno ed in quel momento la stessa voce esclamò “Siamo Elfi, i Signori della foresta: guarda verso la grande quercia”. Nonno Antonio si girò ed ai piedi della grande quercia vide due piccoli tronchi che si tenevano per mano, le braccia e le gambe erano i rami e verso l’alto del tronco c’erano gli occhi il naso e la bocca.
Stupito nonno Antonio disse: “ Sappiamo tutti che gli Elfi esistono ma nessuno li ha mai visti, per quale motivo io vi vedo sotto questo strano aspetto?”. Dal tronco più grande la solita voce rispose: “Io sono Re Quercia e questa è mia moglie la Regina Betulla e siamo in contatto con gli Elfi di tutti i boschi dell’Europa. Sappiamo che sei una persona che ama la natura e gli animali e la fiducia della cerva bianca ci conferma che sei una persona buona. Ci facciamo vedere solo quando c’è qualche problema.
Quanto aveva affermato Re Quercia era tutto vero quindi nonno Antonio chiese come sapevano queste cose e quale era il problema. In quel momento si levò una gradevole brezza che fece vibrare le foglie degli alberi vicini: ”Ecco, disse la voce questo è il nostro antico modo di comunicare con tutti gli Gnomi e gli Elfi dell’Europa”. Dopo qualche attimo di silenzio Re Quercia proseguì: “C’è qualcosa che ci preoccupa. Sappiamo che tu collabori con la Signora Antonella ad insegnare ai bambini le cose del passato, mentre la Signora Antonella nel laboratorio insegna, con l’aiuto di altre nonne, a fare ” l’albero che sono io” cosa che ci preoccupa perché non ci sarà mai un essere umano che possa essere paragonato agli alberi”. Qui Re Quercia si fermò, guardò nonno Antonio per vedere la sua reazione a quelle dure parole. Il nonno si fece pensieroso poi replicò: “non tutti sono cosi”. Il Re elfo continuò: “ Hai ragione, forse non è cattiveria ma solo cattiva educazione, però gli uomini non tengono conto di quanto fanno gli alberi per loro a cominciare dal dono della frutta e dei fiori, il legname per le costruzioni e per i mobili. Per finire non pensano agli alberi che per riscaldare le persone sacrificano la loro vita nei camini.
Nonno Antonio comprese il pensiero degli Elfi e disse: “Sembra che le cose ora stiano cambiando. Molti educatori insegnano ai bambini piccoli il rispetto della natura, anche la Signora Antonella che ha lanciato la crociata “L’albero che sono io” ha lo scopo , con lavoretti, disegni e favole, di far conoscere e amare la natura. E’ tanto appassionata che il più delle volte lei stessa va nei boschi per raccogliere il materiale didattico necessario e qualche volta si ammala perché prende freddo”. Re Quercia rispose: “Se le cose stanno così rassicurerò gli Elfi di tutte le foreste.
Mentre il Re parlava la Regina Betulla fece un giro attorno al tronco della grande quercia e per la prima volta nel porgere al signor Antonio una pergamena da cui pendeva l’OLAN REI il Sigillo elfico della salute e del benessere fece sentire la sua dolcissima voce dicendo “Porta questo alla Signora Antonella con i saluti degli Elfi delle foreste del nord”.
Giovanni 04/06/2015
grazie per questa bella Favola, spetta
a noi cercare di Amare e Rispettare
la Grande Famiglia che è il bosco,
mi piacerebbe vedere questo sigillo
e Complimenti per il racconto