Finalmente ho un pò di tempo per scrivere, dopo dodici mesi in cui ero un pò preso.
Il 30 gennaio è nato mio nipote Leonardo!
Diventare nonni non è niente di eccezzionale, molti/e di voi lo sono, qualcuno/a di più nipoti, qualcuno/a è anche bisnonna/a.
Però questo avvenimento mi ha fatto pensare ad un paio di considerazioni.
Il fatto di diventare nonni era nell’ordine delle cose ed anzi ce lo auguravamo, e ce lo aspettavamo percui quando abbiamo avuto notizia che Giovanna era incinta la sorpresa non è stata molta ma la gioa si.
Quello a cui non ero preparato è stato vedere mia figlia come …. mamma !
Con le modificazioni del fisico che la gravidanza, un pò alla volta, comporta.
Nonostante oramai Giovanna abbia più di trent’anni e siano quasi otto anni che vive all’estero, tra Danimarca Inghilterra e Germania, abbia girato mezzo mondo, dagli USA, all’Australia, al Giappone, un pò per lavoro ed un pò per turismo, la consideravo ancora la mia bambina. Ci sentivamo, via Skype, quasi ogni giorno, e ci vedevamo più volte all’anno non solo per le feste.
Ora invece è pur sempre mia figlia ma prima è mamma, moglie e padrona di casa, dovendo gestiere una casa per una famiglia con gli annessi ed i connessi che questo comporta come fare la spesa anche per un bambino, il nido, le pulizie anche se è supportata validamente dal marito, che essendo danese è molto più collaborativo di molti giovani italiani, e noi siamo prima nonni, ed è bellissimo, e poi genitori
Un’altra considerazione che mi ha fatto fare la nascita di Leonardo è questa.
Vedere e sentire questo esserino che già nel ventre materno si muove e che poi nelle prime settimane di vita ha una prorpia personalità, ad esempio Leonardo fin da subito non ha gradito il ‘ciuccio’ ma solo il seno mi ha fatto pensare al mistero della vita e …… del fine vita.
Paolo
Ricordo il giorno in cui mi avevi confidato con dolce emozione di diventare nonno e la luminosità dei tuoi occhi. La tua bambina era “cresciuta” e stava diventando mamma. Quando poi ho iniziato a vederti passeggiare con il bimbo in carrozzina accanto a tua figlia, ho capito che anche tu stavi crescendo. In te non c’era solo una grande emozione ma anche un atteggiamento di protezione verso quelle due giovani vite inserite in un altro “stato di famiglia” che non era più il tuo, ma che tu avresti vegliato sempre da lontano, con discrezione e amore.
Grazie Giancarla, con poche parole hai sintetizzato perfettamente, e meglio di me, i miei sentimenti.
Approfitto dell’occasione per farti i complimenti per come scrivi.
Non solo sai scrivere, cosa non prorpio comune, ma scrivi bene in modo semplice, chiaro e, sotrattutto, coinvolgente !!